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Droni nello spazio aereo polacco, Varsavia parla di “aggressione”. Mosca nega

Coinvolto anche un caccia italiano. Mosca: "L'Ue e la Nato ci accusano ogni giorno di provocazioni". Rutte: "Non è un episodio isolato" Von der Leyen: "Finanziare l'esercito di Kiev"
giovedì, 11 Settembre 2025
3 minuti di lettura

La crisi sui confini orientali della Nato è tornata al massimo livello di allerta. Ieri la Polonia ha denunciato una violazione “senza precedenti” del proprio spazio aereo durante un’offensiva russa contro l’Ucraina occidentale: secondo il premier Donald Tusk, tra le 23.30 di martedì e le 6.30 di mercoledì si sono registrati 19 sconfinamenti, con oltre una decina di oggetti tipo drone intercettati dai radar. Varsavia ha parlato di “atto di aggressione” e ha attivato la difesa aerea, abbattendo i velivoli che rappresentavano una minaccia.

Dopo l’allarme, gli scali di Varsavia, Modlin e Rzeszów hanno riaperto. Dalle prime ore del mattino il presidente Karol Nawrocki ha convocato una riunione d’emergenza dell’Ufficio per la sicurezza nazionale, alla presenza del premier. In parallelo il governo ha preparato una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri per le 8, mentre Tusk si è consultato con i responsabili di difesa e sicurezza in vista della possibile attivazione dell’articolo 4 del Trattato Nato, che prevede consultazioni quando un Paese membro ritenga minacciata la propria integrità o sicurezza.

Mosca ha negato ogni coinvolgimento. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha accusato Ue e Alleanza atlantica di “imputare quotidianamente provocazioni alla Russia senza argomenti”. Il ministero della Difesa ha sostenuto che la gittata massima dei droni impiegati negli attacchi in Ucraina “non supera i 700 km” e che gli obiettivi erano “imprese militari-industriali” sul territorio ucraino, non in Polonia.

L’incaricato d’affari russo a Varsavia, Andrej Ordash, dopo la convocazione alla Farnesina polacca, ha aggiunto che “si sa soltanto” che i droni “sono arrivati dall’Ucraina”, lasciando intendere che non vi sia prova dell’origine russa. Mosca si è detta “pronta a consultazioni” con il ministero della Difesa polacco. Intanto il fronte di guerra non arretra. Da Yarova (Donetsk) il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha aggiornato a 24 il bilancio delle vittime di un attacco russo su obiettivi civili, denunciando l’assenza “da troppo tempo” di nuove sanzioni capaci di colpire “direttamente e senza indugio la macchina bellica russa”.

NATO: “Non è considerato un attacco”

Fonti dell’Alleanza precisano che l’episodio è considerato “un’incursione” e non “un attacco” contro la Polonia. Ma la risposta operativa è stata immediata: il Comando supremo alleato in Europa (Shape) ha fatto sapere che, per la prima volta, caccia Nato hanno ingaggiato potenziali minacce nello spazio aereo alleato. Oltre ai jet dei Paesi Bassi e ai sistemi Patriot tedeschi messi in allerta, è decollato un velivolo da allerta precoce italiano e un aerocisterna della flotta Multi-Role Tanker Transport.

Roma ha confermato la partecipazione con un aereo da ricognizione: “Siamo parte della Nato e difendiamo gli alleati”, ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, definendo “inaccettabile” la violazione e parlando del “più grave” episodio dallo scoppio della guerra. Mark Rutte ha comunque avvertito che non si tratta “di un caso isolato”.

Ue, nuove sanzioni

Sul piano politico, l’episodio alimenta il dibattito europeo: La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha rilanciato la linea del sostegno militare a Kiev, ribadendo la necessità di finanziare l’esercito ucraino. A Roma, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo l’incontro con la leader moldava Maia Sandu, ha condannato gli attacchi russi e ribadito “piena solidarietà” alla Polonia; il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato di offesa “alla sicurezza dell’intera area euro-atlantica”.

Dalla Germania è arrivata una valutazione convergente: l’episodio è “molto grave” e dimostra “quanto la Russia ci stia mettendo alla prova”, ha affermato il portavoce del governo, mentre la Difesa ha ricordato il contributo informativo dei radar Patriot senza lancio di missili.

Il ministro britannico John Healey ha denunciato “un nuovo livello di ostilità” da parte di Putin verso l’Europa: “Ancora una volta ci mette alla prova e noi saremo risoluti”.

In serata, da Berlino e Parigi è filtrata la bozza di un pacchetto Ue che punta su nuove misure nel settore energetico e su restrizioni contro aziende dell’oil & gas (tra cui Lukoil) e di comparti collegati al complesso militare-industriale russo (automotive, aviazione civile, oro, meccanica ed elettrotecnica), con possibili nuovi divieti d’importazione o dazi. Sarebbe il 19° pacchetto dall’inizio dell’invasione.

Usa

Dagli Stati Uniti, Donald Trump ha definito la crisi “più difficile del previsto”, pur assicurando che “riuscirà a risolverla”, e ha riconosciuto l’esistenza di “molto odio” tra Putin e Zelensky. Parole che rimbalzano su uno scenario dove i margini di de-escalation appaiono sempre più stretti: tra i cieli della Polonia, gli allarmi in Ucraina e il braccio di ferro diplomatico a Bruxelles, l’Europa riscopre la fragilità del proprio spazio aereo – e la necessità di difenderlo “chilometro per chilometro”, come ripete la Nato.

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