Una svolta su leggi e norme che gravitano e delimitano le attività commerciali. Una semplificazione che in campo nazionale tarda ad arrivare mentre la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha dato il primo “disco verde” il 4 settembre scorso al nuovo Codice del commercio e del turismo. Un provvedimento che come osserva la Confcommercio, “mira a semplificare e sostenere gli insediamenti di piccole, medie e grandi superfici di vendita nei centri urbani, riducendo in un unico provvedimento legislativo temi prima frammentati in una moltitudine di testi”.
Riforma storica
“La nuova legge regionale del commercio e del turismo del Friuli Venezia Giulia è una riforma di portata storica”, evidenzia il vicepresidente nazionale di Confcommercio, Giovanni Da Pozzo, “e diventa una vera e propria best practice a livello nazionale: non solo per la straordinaria operazione di semplificazione normativa, ma anche perché apre un argine importante contro i ‘contratti pirata’, premiando le imprese che applicano i contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni maggiormente rappresentative. Una scelta di civiltà che tutela imprese, lavoratori e consumatori”.
Un percorso innovativo
Giovanni Da Pozzo inoltre esprime “pieno apprezzamento per l’impegno e la visione dell’assessore Sergio Emidio Bini, che ha saputo guidare un processo innovativo e partecipato, valorizzando il contributo delle parti sociali e delle associazioni di categoria”.
Il Codice accorpa in un’unica legge le 14 normative precedenti, riducendo da 567 a 143 gli articoli complessivi. “La semplificazione è l’elemento che rende questa legge un unicum in Italia – sottolinea Da Pozzo – e che potrà ispirare le altre Regioni. Finalmente regole chiare e snelle sostituiscono un groviglio di norme frammentate, restituendo competitività al sistema”.
Risorse e premialità
Tra i passaggi più innovativi, vengono previsti incentivi specifici per l’apertura di nuove attività nei centri storici, nei piccoli Comuni sotto i 5mila abitanti e nelle ‘aree di indebolimento commerciale’, “un segnale importante verso il commercio di prossimità, presidio sociale ed economico dei territori”. Inoltre, è stata introdotta una premialità per le aziende che applicano i contratti nazionali delle principali categorie, “rafforzando così la lotta ai contratti pirata e sostenendo la qualità del lavoro”.
Questa legge, conclude Da Pozzo, “mette a disposizione significative risorse, a conferma della volontà della Regione di sostenere concretamente la piccola e media impresa. Un modello che Confcommercio intende presentare presto a Roma, alla presenza dell’assessore Bini e del direttore regionale delle Attività produttive e Turismo Massimo Giordano, per condividerne i contenuti con tutte le unioni regionali della Confederazione. Siamo davanti a un esempio virtuoso di come istituzioni e rappresentanze possano costruire insieme un futuro più solido per il terziario”.