Una cena sontuosa nel Giardino delle Rose, un giro di tavolo orchestrato con precisione, e un coro di elogi che ha trasformato la Casa Bianca in un palcoscenico per la riconciliazione tra Donald Trump e i vertici della Silicon Valley. Il presidente ha ospitato i CEO delle principali aziende tecnologiche statunitensi, in un evento che ha assunto i toni di una celebrazione politica e industriale. Presenti Mark Zuckerberg (Meta), Tim Cook (Apple), Bill Gates, Sam Altman (OpenAI), Sergey Brin (Google), Satya Nadella (Microsoft), Jared Isaacman (Shift4 Payments), Shyam Sankar (Palantir), Alexandr Wang (Scale AI) e David Sacks, ora “zar” delle criptovalute e dell’intelligenza artificiale alla Casa Bianca. Durante la serata, Trump ha chiesto a ciascun CEO di illustrare i propri piani di investimento. Zuckerberg ha aperto le danze con una cifra shock: “Almeno 600 miliardi di dollari entro il 2028 per data center e infrastrutture AI.” La cena ha rappresentato anche un momento di svolta nei rapporti tra il tycoon e l’industria tech, storicamente diffidenti. Cook ha presentato i nuovi prodotti Apple nello Studio Ovale, mentre Zuckerberg ha acquistato una villa a Washington, segno di un avvicinamento strategico. Prima del ricevimento, i leader hi-tech hanno incontrato la First Lady Melania Trump per discutere dell’uso responsabile dell’intelligenza artificiale, nell’ambito della “Presidential Artificial Intelligence Challenge”, un’iniziativa per formare insegnanti e studenti sulle nuove tecnologie. L’assenza di Musk, che ha dichiarato di essere stato invitato ma impossibilitato a partecipare, ha comunque fatto rumore. I rapporti con Trump restano tesi dopo lo scontro pubblico su spesa federale e trasparenza. In un’America che corre verso la supremazia tecnologica, la cena alla Casa Bianca ha mostrato un nuovo asse tra potere politico e innovazione. E Trump, ancora una volta, ha saputo trasformare un evento istituzionale in una vetrina di consenso.
