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Von der Leyen, l’aereo resta senza Gps. C’è il sospetto di interferenze dei russi

Il velivolo costretto ad atterrare con mappe cartacee. Mosca smentisce, Bruxelles rilancia l’allarme: “Minaccia diretta alle nostre istituzioni”
martedì, 2 Settembre 2025
2 minuti di lettura

Insomma, ci mancava solo questa notizia: un presunto attacco di interferenza russa ha messo a rischio domenica pomeriggio l’aereo che trasportava la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in Bulgaria. Nello specifico, durante l’avvicinamento all’aeroporto di Plovdiv i sistemi di navigazione Gps del velivolo sono stati improvvisamente disattivati, costringendo i piloti a sorvolare l’area per oltre un’ora e infine ad atterrare in sicurezza utilizzando mappe cartacee, come accadeva prima dell’era digitale. La notizia è stata diffusa ieri dal ‘Financial Times’ e ha immediatamente sollevato preoccupazione nelle capitali europee. Tre funzionari a conoscenza dell’incidente hanno parlato di “operazione di jamming” attribuibile alla Russia, definendola “un’innegabile interferenza”. L’Autorità bulgara per i servizi del traffico aereo ha confermato l’anomalia, specificando che l’intera area aeroportuale è rimasta senza segnale satellitare.

Mosca nega, Bruxelles accusa

Il Portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha respinto ogni responsabilità: “Le vostre informazioni non sono corrette”, ha detto, smentendo un coinvolgimento russo. Ma a Bruxelles la convinzione è diversa. La Portavoce della Commissione Arianna Podestà ha spiegato che “le autorità bulgare ci hanno informato dei sospetti su un’interferenza russa. Questo incidente non fa che rafforzare il nostro impegno sulla difesa e a favore dell’Ucraina”. L’episodio, infatti, non è isolato. Da mesi le autorità europee denunciano un aumento esponenziale di episodi di jamming e spoofing, ovvero la falsificazione o la soppressione del segnale Gps. Interferenze che mettono a rischio non solo il traffico aereo, ma anche quello marittimo e terrestre, con conseguenze dirette sulle economie e sulla sicurezza dei cittadini.

La risposta europea

Il Commissario europeo per la Difesa Andrius Kubilius ha annunciato su X che l’Ue rafforzerà il programma spaziale Galileo, già operativo con un sistema di autenticazione capace di rilevare lo spoofing. “Aumenteremo il numero di satelliti in orbita terrestre bassa per garantire una maggiore robustezza e miglioreremo il rilevamento delle interferenze”. Si lavora anche a un piano d’azione europeo per la sicurezza aerea, con la possibilità di imporre sanzioni mirate alle aziende che forniscono tecnologie utilizzabili per le interferenze Gps.

Von der Leyen era diretta a Plovdiv dopo aver visitato Varsavia, Tallinn e Sofia. Il suo tour nell’Est Europa, che include tappe in Lituania e Romania, ha come parola chiave la sicurezza. Un’agenda che, alla luce dell’incidente, appare ancora più urgente: l’Unione europea vuole mostrare vicinanza ai Paesi confinanti con la Russia e ribadire il sostegno all’Ucraina. “Questo episodio sottolinea l’urgenza della missione”, ha spiegato la Commissione, “e la necessità di consolidare la nostra sicurezza comune”. Secondo fonti europee, il messaggio di Mosca è chiaro: intimidire Bruxelles, dimostrando che la Russia può colpire non solo i fronti di guerra in Ucraina, ma anche infrastrutture civili e figure istituzionali di primo piano.

Le reazioni politiche

In Italia l’episodio ha scatenato un acceso dibattito. La Deputata di Azione Federica Onori, segretaria della Commissione Esteri, ha parlato di “ennesimo atto ostile di Mosca contro l’Europa”. La Parlamentare ha collegato l’incidente alla recente nomina di Stefano Beltrame ad Ambasciatore a Mosca: “Un segnale di indulgenza che rischia di essere letto come un riavvicinamento al Cremlino. L’Italia deve mantenere una posizione chiara e senza ambiguità: chi oggi minimizza si assume una responsabilità pesantissima”. Dal fronte Pd sono arrivate parole altrettanto dure. La Senatrice Simona Malpezzi ha scritto su X: “Quello che oggi la Russia ha fatto alla presidente von der Leyen è un messaggio chiaro: una minaccia all’Europa e alle sue istituzioni”. Il Senatore Filippo Sensi ha rincarato: “Il regime russo ci vuole morti, noi e le nostre istituzioni. Non so se è chiaro a tutti”.

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