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Difesa, tutti i Paesi Nato al 2% del Pil nel 2025. Italia sopra la soglia per la prima volta

giovedì, 28 Agosto 2025
2 minuti di lettura

Per la prima volta nella storia tutti i Paesi membri della Nato raggiungeranno entro il 2025 la soglia del 2% del Pil in spesa per la difesa. È quanto emerge dalle ultime stime diffuse dall’Alleanza Atlantica, basate sui dati raccolti dai ministeri della Difesa nazionali e aggiornati al 3 giugno 2025. Per l’Italia si tratta di una svolta significativa. Dopo anni di critiche e pressioni da parte degli alleati, Roma supererà finalmente la soglia simbolica: la spesa militare passerà dall’1,50% del Pil nel 2024 al 2,01% nel 2025, pari a circa 45,3 miliardi di euro, contro i 32,7 miliardi spesi nel 2024. L’aumento è imponente se si guarda indietro: nel 2014, anno in cui al vertice del Galles fu fissato il target del 2% da raggiungere entro dieci anni, l’Italia investiva appena 23,7 miliardi di euro, pari all’1,13% del Pil. In termini reali, la spesa per la difesa italiana sarà quasi raddoppiata in poco più di un decennio.

Cosa significa nella pratica

Il raggiungimento del 2% del Pil non è un obiettivo puramente contabile. Significa più fondi per il personale e gli stipendi, un rafforzamento delle condizioni delle Forze Armate con nuove assunzioni e incentivi per trattenere figure specializzate. Significa anche maggiore spesa per equipaggiamenti e ricerca, con il vincolo Nato che prevede almeno il 20% degli stanziamenti destinato a investimenti in armamenti e nuove tecnologie: per l’Italia questo si tradurrà in risorse aggiuntive per programmi come caccia F-35, sistemi di difesa aerea e navale, cyber difesa e intelligence. Un incremento di bilancio avrà effetti anche sulla prontezza operativa, con più esercitazioni congiunte e una logistica in grado di garantire tempi rapidi di dispiegamento. C’è poi l’indotto industriale, che in Italia conta oltre 50.000 addetti diretti e che beneficerà di nuove commesse, e infine il peso politico: arrivare al 2% rafforzerà la posizione del nostro Paese nei tavoli dell’Alleanza, dove da anni i partner con più spesa rivendicano un ruolo decisionale maggiore.

L’Europa raddoppia gli investimenti

Secondo i dati Nato la spesa complessiva per la difesa di Europa e Canada crescerà di oltre il 100% in termini reali tra 2014 e 2025, passando da circa 279 miliardi di dollari a più di 559 miliardi. In alcuni Paesi l’aumento è stato particolarmente marcato: la Polonia arriverà al 4,48% del Pil, la Lituania al 4%, mentre Estonia, Lettonia e Grecia resteranno sopra il 3%. Anche storici ʼritardatariʼ come Spagna e Belgio si allineeranno al 2%, segnando un’inversione di tendenza senza precedenti.

Una scelta legata al contesto internazionale

Il salto negli stanziamenti riflette il mutato scenario geopolitico. L’invasione russa dell’Ucraina nel 2022 ha cambiato radicalmente le priorità dei governi europei, imponendo di tornare a considerare la difesa come una spesa strategica e non comprimibile. Non a caso, l’Alleanza sottolinea che il raggiungimento del 2% da parte di tutti gli alleati rappresenta un punto di svolta per la credibilità della Nato e invia un segnale di unità e deterrenza in un contesto di crescente instabilità internazionale.

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