Standing ovation per Giorgia Meloni ieri al Meeting di Comunione e Liberazione in quel di Rimini. Per la prima volta nei panni di Presidente del Consiglio alla manifestazione romagnola, il Premier ha pronunciato un discorso a tutto campo, toccando i temi della politica estera e interna, dal ruolo dell’Italia nello scacchiere internazionale fino alle riforme costituzionali, dalla giustizia al piano casa per i giovani.
Ha rilanciato la centralità del governo e avvertito l’Unione europea: “L’Europa è sempre più condannata all’irrilevanza geopolitica, incapace di rispondere efficacemente alle sfide della competitività poste dalla Cina e dagli Stati Uniti”.

Richiamando le parole pronunciate da Mario Draghi nello stesso contesto, Meloni ha sottolineato come molte delle critiche all’attuale assetto comunitario siano da tempo parte del suo bagaglio politico: “Molte delle osservazioni che ho sentito le condivido così tanto da averle formulate molto spesso negli anni, tanto da essere stata criticata aspramente. Ma sapevo che prima o poi la realtà avrebbe imposto una riflessione”.
Nel mirino la difficoltà di Bruxelles a reagire ai colossi economici mondiali, una lentezza che, secondo il Primo Ministro, rischia di relegare il continente ai margini. Da qui la rivendicazione del ruolo pragmatico e propositivo dell’Italia, “non più la grande malata d’Europa, ma un modello, come oggi viene riconosciuto anche dalla stampa internazionale”.
Premierato e riforma della giustizia
Sul fronte interno Meloni ha ribadito l’impegno per il premierato: “Andremo avanti, perché rappresenta la garanzia più solida di stabilità e governabilità, un fattore straordinario di competitività per la nazione e il modo migliore per affermare la democrazia. Vogliamo archiviare definitivamente l’epoca in cui i cittadini votavano e vedevano nascere governi diametralmente opposti al risultato elettorale”.
La riforma della giustizia è stata difesa con fermezza, nonostante le polemiche: “Proseguiremo nonostante le invasioni di campo di una minoranza di giudici politicizzati che provano a sostituirsi al Parlamento e alla volontà popolare. Non vogliamo sottomettere il potere giudiziario a quello politico, ma liberarlo dalla politica e renderlo meno condizionato”.
Piano casa e sostegni alle famiglie
Una parte significativa del discorso ha riguardato le politiche sociali e familiari: “Una delle nostre priorità, di cui ringrazio il Ministro Salvini, è costruire un grande piano casa a prezzi calmierati per le giovani coppie, perché senza una casa è molto più difficile costruire una famiglia”, ha detto Meloni, aggiungendo che il governo ha già garantito “benefici netti per le famiglie per oltre 16 miliardi di euro” nonostante la scarsità di risorse. L’impegno, ha spiegato, è ora concentrato sul sostegno al ceto medio e sull’abbassamento strutturale del costo dell’energia, “un macigno sulla competitività italiana”.
Libertà educativa e scuola
Il tema dell’istruzione è stato affrontato con un richiamo diretto alla libertà educativa delle famiglie: “Non dobbiamo avere timore di trovare strumenti che assicurino la piena libertà di scelta. L’Italia è rimasta l’ultima nazione in Europa senza un’effettiva parità scolastica ed è giusto ragionare liberandosi da pregiudizi ideologici”. Un passaggio che riapre il dibattito sul sostegno alle scuole paritarie e sul diritto delle famiglie a decidere il percorso educativo dei figli.
Politica estera
Meloni ha toccato ampiamente anche i temi di politica internazionale. Sul conflitto in Medioriente ha ribadito il sostegno al diritto di Israele a esistere e a difendersi dopo il 7 ottobre, ma ha anche chiesto a Tel Aviv di fermare gli attacchi: “Non possiamo tacere di fronte a una reazione andata oltre il principio di proporzionalità, che ha mietuto troppe vittime innocenti, coinvolto comunità cristiane e messo a rischio la prospettiva dei due Stati. Condanniamo l’uccisione dei giornalisti a Gaza: è inaccettabile l’attacco alla libertà di informazione”.

Al tempo stesso, il Presidente del Consiglio ha rivendicato l’impegno dell’Italia sul fronte umanitario: “C’è chi si limita a urlare slogan e chi salva bambini. Io sono orgogliosa di appartenere ai secondi”. Sull’Ucraina ha sottolineato come l’Italia abbia contribuito a mantenere compatto il sostegno occidentale e rilanciato la proposta di garanzie di sicurezza sul modello dell’articolo 5 della Nato, definendola “la principale sul tavolo dei negoziati”.
Immigrazione e sicurezza
Un altro tema sensibile è stato quello dell’immigrazione irregolare: “Ogni tentativo di impedirci di governare questo fenomeno sarà respinto al mittente. Non c’è giudice, politico o burocrate che ci fermerà dal combattere gli schiavisti del terzo millennio e dal salvare vite umane”. Una linea di fermezza, già più volte ribadita dall’esecutivo, che Meloni ha rivendicato come parte integrante della propria visione di governo.
Identità, valori e Occidente
Il filo conduttore del discorso è stato il richiamo all’identità e ai valori dell’Occidente: “La nostra casa, a cui aggiungere mattoni nuovi, è l’Occidente, un sistema di valori che ha permesso alla nostra civiltà di progredire nei secoli e dove la cura dei più fragili è un valore assoluto. Tornare protagonisti della storia e del proprio destino non è facile, non è indolore, non è gratis. Bisogna pagare il prezzo della libertà e della sicurezza”.
Citando il motto del Meeting, ‘Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi‘, Meloni ha messo in guardia contro il rischio di una società che “vorrebbe omologare tutto, trasformando ciascuno in un vuoto a rendere”.
“Grande famiglia”
Meloni ha definito il Meeting “un’accoglienza commovente” e ha ringraziato la “grande famiglia” di Comunione e Liberazione per un evento che “da quasi mezzo secolo segna un momento fondamentale nel dibattito politico e culturale della nazione”.
In chiusura ha sottolineato come il campo in cui il governo intende giocare non sia quello delle ideologie, ma “il campo del reale, perché bisogna amare le persone: per loro si deve vivere o morire”.