Sono 982 i palestinesi uccisi dalle forze israeliane e da coloni in Cisgiordania dall’ottobre 2023, mentre più di 42mila persone sono state costrette a lasciare le proprie case a causa di operazioni militari, demolizioni e attacchi. Lo ha reso noto l’ufficio dell’Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite (Ohchr), guidato da Volker Türk, in un aggiornamento diffuso sui social.
Secondo l’Onu, l’episodio di violenza registrato nel fine settimana nel villaggio di Al Mughayyir rappresenta “l’ennesimo esempio della continua oppressione e coercizione nei confronti dei palestinesi”. Türk ha ribadito che “tutte queste violenze devono cessare e deve essere garantita un’imparziale responsabilità”.
Il bilancio si inserisce in un quadro di crescente instabilità in Cisgiordania, già provata da anni di tensioni. L’attacco terroristico lanciato dal gruppo armato palestinese Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023, che ha provocato la morte di circa 1.200 persone e il rapimento di oltre 200 ostaggi, ha innescato una nuova spirale di violenza. Da allora le operazioni militari israeliane si sono intensificate e parallelamente sono aumentati gli episodi di aggressioni da parte dei coloni contro le comunità palestinesi.
