Quando Hallur Antoniussen, pescatore di gamberetti originario delle Isole Faroe, ha avvistato un iceberg nero al largo della costa nord-orientale del Canada, ha pensato inizialmente a una roccia. Ma ciò che galleggiava tra i ghiacci del Mare del Labrador era qualcosa di mai visto prima: un gigantesco blocco di ghiaccio completamente nero, dalla forma simile a un diamante. La scoperta, avvenuta a giugno 2025, ha rapidamente fatto il giro del mondo grazie a una foto scattata dallo stesso Antoniussen e pubblicata sui social. “Non somigliava a nessun iceberg che abbia mai visto,” ha raccontato alla CBC canadese. “Era nero, lucido, con venature grigio scuro. Sembrava scolpito.” Gli scienziati sono rimasti sbalorditi. L’iceberg è stato immediatamente monitorato da satelliti e navi di ricerca, mentre un team interdisciplinare guidato dal glaciologo Émile Fournier dell’Università di Montréal ha avviato indagini approfondite. Le ipotesi sulla sua origine sono molteplici: Sedimenti glaciali: il ghiaccio potrebbe aver inglobato rocce e polveri scure durante il distacco da un ghiacciaio continentale; cenere vulcanica: residui dell’eruzione islandese del 2023 potrebbero essersi depositati sulla superficie glaciale, alterandone il colore: origine cosmica: alcuni ricercatori non escludono la presenza di polveri interstellari o micrometeoriti intrappolate nel ghiaccio millenario. Il colore nero, rarissimo, ha implicazioni anche sul piano fisico: assorbendo più radiazione solare rispetto agli iceberg bianchi, potrebbe sciogliersi più rapidamente, alterando le dinamiche termiche dell’oceano. L’iceberg nero è diventato un simbolo di quanto ancora ci sia da scoprire nei processi naturali del nostro pianeta. “È come se la Terra ci avesse inviato un messaggio criptico,” ha commentato il glaciologo Lev Tarasov. “Un promemoria che il ghiaccio non è solo bianco e silenzioso, ma può raccontare storie oscure e millenarie”. Nel frattempo, Hallur Antoniussen continua a pescare gamberetti.
