Il conflitto in Medio Oriente si avvia a una nuova, drammatica escalation. Il Ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato di aver approvato i piani operativi dell’Idf per una nuova offensiva terrestre contro Gaza City, con l’obiettivo dichiarato di “sconfiggere Hamas”. “Le porte dell’inferno si apriranno presto sugli assassini e gli stupratori di Hamas a Gaza – ha scritto Katz sui social – finché non accetteranno le condizioni poste da Israele per porre fine alla guerra: in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il loro disarmo”. Se il movimento palestinese non capitolerà, ha aggiunto il ministro, Gaza City “diventerà come Rafah e Beit Hanoun”, due città già devastate dai bombardamenti delle ultime settimane.
Le reazioni in Italia
Dall’Italia arriva una posizione critica per voce di Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Partito democratico, che in un’intervista a ʼL’Espressoʼ ha parlato apertamente di “massacro dei palestinesi”. “Va fermato – ha detto Bettini –. Riconoscere la Palestina è un atto simbolico e concreto di grande importanza. Sta avvenendo un genocidio? Quando si uccidono i civili, si spara sui bambini, si demonizza un intero popolo associandolo tutto al terrorismo di Hamas, quando si intende deportare i cittadini fuori dai loro territori, si impedisce a una cultura e a una tradizione di sopravvivere. Chiamate questo come volete”.
L’impegno del Marocco
In parallelo, arrivano segnali dal fronte umanitario. Le Nazioni Unite hanno espresso gratitudine al Re del Marocco Mohammed VI, presidente del Comitato Al-Quds, per l’invio di nuovi aiuti destinati alla popolazione di Gaza. “Accogliamo con favore la decisione di Sua Maestà di fornire sostanziali aiuti umanitari”, ha dichiarato il portavoce del segretario generale Onu, Stéphane Dujarric, parlando di un’iniziativa “significativa” in un contesto di condizioni di vita “catastrofiche”.
Gli aiuti ammontano a circa 100 tonnellate di cibo e medicinali, indirizzati soprattutto ai gruppi più vulnerabili, in particolare bambini e neonati. Come per le precedenti spedizioni, i carichi saranno inviati per via aerea attraverso l’aeroporto Ben Gurion e consegnati direttamente alla popolazione palestinese.
“Agli abitanti di Gaza manca tutto: cibo, medicine, riparo – ha aggiunto Dujarric –. La comunità internazionale deve fare tutto il possibile per alleviare le sofferenze e intensificare la pressione per un cessate il fuoco immediato”.