In un momento cruciale per il futuro dell’Ucraina, prende vita Domus
Europa, il nuovo Centro Europeo di Cooperazione Italia-Ucraina.
Fondato e presieduto da Stefano Nicolussi Rossi, Domus Europa si propone
come piattaforma permanente di dialogo e progettazione tra istituzioni
pubbliche, università, imprese e società civile dei due Paesi. A
rappresentare il Centro in qualità di portavoce ufficiale è Claudia
Conte, giornalista, scrittrice e attivista, impegnata in missioni di
solidarietà a sostegno di donne e bambini ucraini vittime della guerra.
A dirigere e presiedere il Comitato scientifico il senatore Marco
Scurria, segretario della Commissione Affari Europei del Senato.
Vicepresidenti Angelo Paletta, Luca Colonna e Serena Tajé Forni, che
ricopre anche la carica di Direttore Generale.
Domus Europa nasce con un obiettivo ambizioso: accompagnare la
ricostruzione dell’Ucraina non solo sul piano materiale, ma anche
sociale e culturale, ponendo le basi per una cooperazione duratura tra
Italia e Ucraina. Tra i partner strategici figura Renovua S.p.A.,
società fondata nel 2023 da Nicolussi Rossi e attiva in progetti ad alto
impatto sociale. Tre i progetti principali già in fase operativa.
Sanità e riabilitazione dei veterani di guerra: interventi chirurgici
avanzati con la tecnologia TSR per amputati. Energia rinnovabile nei
Carpazi.
Finanza sociale: creazione di una banca dedicata agli sfollati interni e
alle piccole imprese ucraine.
Il primo intervento operativo sul campo è previsto per il 26 agosto a
Rivne, con una missione ufficiale che vedrà protagonista il professor
Alexander Gardetto, inventore della tecnologia TSR, accompagnato da
Claudia Conte. Presso l’Ospedale Municipale di Rivne verranno effettuate
operazioni chirurgiche gratuite su amputati di guerra, in collaborazione
con cliniche e università ucraine, tra cui la Kharkiv Medical
University. I pazienti seguiranno un percorso completo di riabilitazione
e diventeranno testimonial del progetto.
Durante la missione sono previsti anche incontri istituzionali con il
Viceministro della Salute ucraino, per avviare un accordo quadro volto
alla produzione in loco di protesi bioniche compatibili con la
tecnologia TSR. Con Domus Europa, Italia e Ucraina mettono a sistema
competenze, risorse e volontà politica, dimostrando che la cooperazione
europea può diventare azione concreta, capace di restituire dignità,
autonomia e speranza a chi è stato colpito dalla guerra. Un progetto che
unisce solidarietà, innovazione e diplomazia operativa, nel segno di
un’Europa che costruisce ponti e non lascia indietro nessuno.
Un momento particolarmente toccante della missione sarà dedicato
all’incontro con i bambini dell’ospedale Ohmatdyt insieme al direttore
generale Oleksandr Urin e al Viceministro Sanita’ H.E. Edem Adamanov,
che porterà un messaggio di vicinanza e speranza in un contesto segnato
dalla sofferenza, cercando di offrire un aiuto concreto anche ai più
piccoli.
“Questa missione rappresenta l’essenza più autentica della cooperazione
tra Italia e Ucraina: essere presenti dove c’è più bisogno, con
soluzioni concrete, competenze e umanità. Non portiamo solo tecnologia,
medicina e progetti di sviluppo: portiamo ascolto, rispetto a un popolo
ferito. Incontreremo i pazienti amputati, li accompagneremo nel loro
percorso di riabilitazione, e ci fermeremo con i bambini per giocare,
sorridere, ascoltare. È in quei gesti che si misura la forza di un
progetto. L’Ucraina non è sola, e l’Italia sarà lì per ricordarlo con
fatti, non solo parole,” – dichiara Claudia Conte, portavoce ufficiale
di Domus Europa.
Un’attenzione speciale anche all’Ucraina della diaspora e alla voce
delle comunità ucraine presenti in tutta Europa e nel mondo.
La nascita del Centro Europeo di Cooperazione Italia–Ucraina rappresenta
un passo concreto per rafforzare il dialogo e le relazioni economiche,
culturali e sociali tra i nostri Paesi: – afferma Stefano Nicolussi
Rossi – “Attraverso iniziative umanitarie vogliamo offrire un sostegno
immediato e tangibile alle popolazioni colpite, nella convinzione che
solo con la collaborazione e lo scambio reciproco si possa costruire un
futuro di pace, sviluppo e solidarietà europea”.
Di qualche giorno fa la firma di un memorandum per infrastrutture
strategiche e impianti sportivi con 5 comuni ucraini per il valore di 1
miliardo di euro. Tutto questo prima della fine della guerra. Senza
aspettare la ricostruzione ma investendo da subito a sostegno del popolo
e per la ripresa dell’Ucraina. Con coraggio e fiducia nel presente.