Un fuori onda durante il vertice a Washington tra Donald Trump, Volodymyr Zelensky e i leader europei ha riportato al centro del dibattito politico italiano il rapporto tra Giorgia Meloni e l’informazione nazionale. Seduto accanto al Presidente americano, il Premier è stato registrata mentre diceva sorridendo: “Io non voglio mai parlare con la stampa italiana”. Una frase che ha fatto subito discutere, rilanciata da diverse testate e commentata dal sindacato dei giornalisti e dal mondo politico. “Che il Presidente del Consiglio non ami i giornalisti e le domande della stampa è cosa nota“, ha ricordato Alessandra Costante, Segretaria generale della Fnsi. “Negli anni ha sostituito le conferenze stampa (tranne quella di fine anno) con lunghi monologhi online, senza contraddittorio, senza domande. Propaganda, non informazione. Una situazione di mancanza di rispetto verso la stampa che ha avuto la sua conferma nel vertice con Trump”.
Le opposizioni: “Segnale grave”
Durissime le reazioni dell’opposizione. Barbara Floridia (M5S) ha parlato di “avversità alla stampa che mal si sposa con il ruolo di capo di governo”. Carlo Calenda (Azione) ha definito la frase una “pessima figura”, sottolineando che “il leader di un Paese democratico non ha paura dei giornalisti”. Per Sandro Ruotolo (Pd) le parole di Meloni dimostrano che il Premier considera i media “non un diritto costituzionale da tutelare, ma un fastidio da evitare”, mentre Enrico Borghi (Italia Viva) le ha lette come segno di “un fondo di autoritarismo e corrività”.
Altre voci critiche sono arrivate da Silvia Fregolent (Iv), che ha parlato di “Premier che scappa dalle domande e quindi dai cittadini”, e da Angelo Bonelli (Avs), secondo cui il comportamento della premier “conferma un atteggiamento da autocrate refrattaria al confronto con la stampa”.
Il fronte della maggioranza
Dal Centrodestra, invece, arriva la difesa di Meloni. Alessandro Urzì (FdI) ha parlato di “speculazioni della sinistra” e ha accusato le opposizioni di “tentare di sminuire un successo della politica estera italiana” proprio mentre il governo è impegnato in un processo di pace per l’Ucraina. “Il nostro Paese – ha detto Urzì – è quello della più totale libertà di informazione”.