In un clima internazionale segnato da tensioni geopolitiche, uno spiraglio di dialogo si è aperto tra le agenzie spaziali di Stati Uniti e Russia. Il 30 luglio, al Kennedy Space Center di Cape Canaveral, Florida, si è tenuto un incontro riservato tra i vertici della NASA e di Roscosmos per discutere una possibile cooperazione sulla Luna nell’ambito delle future missioni Artemis e Luna-Glob. L’incontro, definito “costruttivo” da entrambe le parti, ha visto la partecipazione di Yuri Borisov, direttore generale di Roscosmos, e Bill Nelson, amministratore della NASA. I due hanno affrontato temi come la condivisione dei dati scientifici, la compatibilità dei moduli lunari e la possibilità di una base congiunta sul suolo lunare entro il 2035. Secondo quanto riportato da fonti vicine ai negoziati, la Russia avrebbe espresso interesse a contribuire con tecnologie di propulsione e sistemi di sopravvivenza, mentre gli USA si sarebbero detti disponibili a valutare l’integrazione di equipaggi misti nelle missioni lunari. L’idea di una stazione lunare internazionale, simile alla ISS, è tornata sul tavolo dopo anni di silenzio. Il dialogo è stato reso possibile grazie a una missione congiunta sulla ISS avvenuta lo scorso anno, che ha dimostrato la capacità di collaborazione nonostante le tensioni terrestri. “Lo spazio pacifica ciò che la Terra divide”, ha dichiarato Borisov, citando l’eredità del progetto Apollo-Soyuz del 1975. L’incontro ha suscitato reazioni contrastanti: mentre alcuni analisti lo vedono come un segnale di distensione, altri temono che la cooperazione possa essere ostacolata da vincoli politici e sanzioni. La comunità scientifica internazionale ha accolto con favore il dialogo, sottolineando che la Luna rappresenta una sfida globale che richiede uno sforzo condiviso. Il prossimo passo sarà un memorandum d’intesa, previsto per novembre, che potrebbe sancire l’inizio di una nuova era di esplorazione spaziale congiunta.
