Svolta storica per l’industria italiana: Iveco, simbolo della produzione di veicoli industriali, sarà ceduta in due tronconi. La divisione dei veicoli commerciali passa all’indiana Tata Motors per 3,8 miliardi di euro, mentre il comparto della difesa — Iveco Defence Vehicles — sarà acquisito da Leonardo per 1,7 miliardi. L’operazione garantisce alla holding Exor, controllata dalla famiglia Agnelli, un incasso netto di 1,5 miliardi di euro.
Il nuovo assetto prevede che Tata controllerà Iveco attraverso una società di diritto olandese, mantenendo la sede principale a Torino. Il gruppo risultante potrà contare su ricavi per circa 22 miliardi di euro e oltre 540.000 unità vendute all’anno, con una forte presenza in Europa, India e Americhe. Tata ha assicurato che non verranno chiusi impianti né ridotta la forza lavoro. Sul fronte difesa, Leonardo punta a rafforzare la propria posizione nel settore strategico dei veicoli militari.
L’amministratore delegato Roberto Cingolani ha definito l’acquisizione “un tassello fondamentale nella nostra crescita”, sottolineando l’obiettivo di creare un campione nazionale europeo nel comparto terrestre. Il governo italiano ha accolto con favore l’operazione, definendola “un’importante opportunità di crescita” e un “riconoscimento del valore delle tecnologie italiane”. Tuttavia, Palazzo Chigi ha dichiarato che seguirà da vicino lo sviluppo dell’operazione, per garantire la tutela dell’occupazione, della filiera produttiva e delle competenze strategiche nazionali. I sindacati, convocati al Mimit, hanno espresso preoccupazione per la mancanza di confronto e per il rischio di disimpegno industriale da parte di Exor.
“È inaccettabile che l’azienda abbia proceduto alla cessione senza consultare le organizzazioni sindacali,” ha tuonato la Fiom. L’operazione, ancora soggetta ad approvazioni regolatorie, potrebbe essere completata entro la metà del 2026.