martedì, 8 Luglio, 2025
Cultura

La sfida per una differente cultura ambientale

Non è ancora del tutto smaltita l’adrenalina degli intensissimi tre giorni di “Polsi Ambiente 2025” che già giunge la notizia di un interessamento di politici alla proposta emersa dal convegno.

Alcuni degli illustri giuristi della sessione di Locri nella quale si è approfondita la visionaria possibilità del riconoscimento della personalità giuridica alla montagna Aspromonte hanno infatti segnalato di essere stati avvicinati da politici di più parti d’Italia per avere maggiori dettagli sul tema.

Una scelta nuova ed esemplare

Si tratta di una conseguenza inevitabile. Dell’argomento – una novità assoluta, con nessun precedente in Italia ed uno solo nella UE – ne hanno discusso docenti delle Università di Milano, di Genova, di Firenze, di Roma, un magistrato di Cassazione ed un magistrato consigliere giuridico della Presidenza del Consiglio. Ne ha parlato un quotidiano a diffusione nazionale come “La Discussione” e la notizia è rimbalzata su altri media nazionali e, moltissimo, sui social. Ovvio, quindi, che superasse i confini della Locride e quelli calabresi e se ne parlerà di più allorché, dopo l’estate, saranno pubblicati gli atti del convegno e tutti avranno a disposizione la proposta.

Forte volontà popolare e politica

Ovviamente il sito “Aspromonte” proposto nel convegno è mutuabile, con altri siti ambientali.

Ma nessuno riuscirà nell’intento, senza una forte volontà popolare e politica: nel caso del Mar Menor, il sito ambientale spagnolo dotato di personalità giuridica, ci sono stati entrambi: una istanza proveniente dalla popolazione del territorio e l’appoggio dei politici locali di diversi schieramenti.

Il primato della proposta, comunque, nessuno potrà toglierlo alla Calabria.

I riconoscimenti da assegnare

Non riesco ad evitare di affermare che nessun sito ambientale meriterebbe il riconoscimento più dell’Aspromonte, l’Alpe emigrata in Calabria. Un sito ambientale unico: per i suoi geositi UNESCO, per i suoi stupendi, anzi incredibili, monoliti; per i suoi boschi caratterizzati da una biodiversità importantissima, scientificamente illustrata nella sessione di lavoro tenutasi a Palazzi di Casignana, tra mosaici e terme di un’antica villa romana; per la magnificenza del suo versante verso lo stretto, che termina con terrazzamenti incredibili dalla parte di Bagnara e di Scilla; per le sue cento cascate; per lo splendore e la cultura dei tantissimi borghi che, come gemme, lo incastonano da tutti e tre i versanti (Jonico, tirrenico e verso lo Stretto). Il tutto col Cristo Redentore che dai duemila metri del Montalto che domina l’intera punta dello stivale, affacciandosi su tre mari e fronteggiando l’Etna; per tacere dei tesori nascosti, come Demetra, la millenaria madre di tutte le querce.

L’incrocio di culture e civiltà

Con culture antiche e differenti che variano da un versante all’altro: l’area Grecanica in cui si parla ancora il greco antico; la Locride con i suoi tesori dalla Magna Grecia ai bizantini, ai normanni; le pagine immortali di Corrado Alvaro; ma anche quelle di La Cava e Strati e Repaci e Criaco e Gangemi e Staropati Calafati e Fragomeni e chissà quanti ne dimentico.

Insomma, ecco, ci ricasco: appena parlo di Aspromonte, smetto di essere imparziale.

Il convegno 2025 ha prospettato la possibilità giuridica di attribuire la personalità giuridica dei siti ambientali ed ha proposto convintamente e senza mezzi termini l’Aspromonte.

Meno burocrazia, un libro in uscita

Una soluzione che dovrebbe determinare un interesse diffuso tra tutti gli abitanti del territorio, con la conseguente legittimazione e che dovrebbe funzionare con modalità meno burocratiche rispetto ad altri enti: ma vedremo la proposta che uscirà dal libro che verrà presto pubblicato.

La nuova sfida

Ma una sfida la lanciamo noi stessi: a quel ristretto gruppo di volontari che da cinque anni, senza alcuna struttura e senza alcuna formalità, ed a nostre spese, curiamo l’organizzazione di questo convegno.

Proveremo, infatti, a formalizzare la costituzione di un comitato che non solo provveda ad organizzare Polsi ambiente, ma che anche promuoverà una nuova cultura ambientale, proponendo una formazione continua in tutto il territorio aspromontano.

È un comitato aperto a tutti cittadini e politici: perché, come sopra detto, serve un grande movimento popolare per un riconoscimento che innanzitutto è un mutamento culturale nell’approccio alle problematiche ambientali.

Confidiamo, così di non attendere un altro anno per parlare normalmente di ambiente, ma di avviare fin da subito un dialogo continuo e proficuo.

Impegno nella legalità

La Locride è in prima fila nell’ambiente e nell’impegno alla legalità non soltanto per la nostra iniziativa, ma anche per la concreta presa di coscienza culturale: come dimostrato lo scorso 28 giugno dal battesimo di due importanti imbarcazioni sottratte alla delinquenza, affidate alla Lega Navale di Locri e dedicate a due vittime della ndrangheta: Francesco Fortugno e Vincenzo Grasso..

Consentitemi i doverosi ringraziamenti: a “La Discussione” l’organizzatore, ed al Consorzio Polieco sponsor principale, con la passione e compensa della Dottoressa Salvestrini in primissimo piano.

I ringraziamenti di cuore

Un ringraziamento anche all’azienda “Barone Macrì”, che ogni anno ci ospita nel suo magnifico aranceto di Modi, offrendoci una meravigliosa cena tutta con prodotti della stessa fattoria. C’è anche un’altra azienda che ci offre i suoi vini, ma non la cito perché è dei miei figli.

Ma il ringraziamento principale e più sentito va ai Comuni tutti della Locride, senza la cui ospitalità non ci sarebbe stato nulla. Su tutti la “Città del mare” (Locri e Siderno), San Luca e quest’anno, meravigliosa e generosissima, Casignana che ci ha offerto la villa romana di Palazzi, non soltanto per una sessione del convegno ma anche per una visita guidata e per una degustazione di prodotti locali.

Grazie anche al GAL Terre Locride che ci offre collaborazione organizzativa e col suo ufficio stampa veicola le notizie riguardanti il convegno.

Permettetemi un ringraziamento personale a tutti gli insigni relatori intervenuti al convegno, e, in particolare, ai giuristi che hanno offerto la loro collaborazione al Comune di Agnana per argomentare le ragioni per cui non si dovrebbe consentire la realizzazione di un parco eolico nella “Montagna”, tra le antiche miniere di lignite, le terme e le Dolomiti del Sud: parco eolico devastante anche per i paesaggi godibili dalla bandiera blu Siderno e dalla capitale mondiale dello stoccafisso, Mammola, Comune del Parco dell’Aspromonte.

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