Dopo mesi di trattative e ipotesi di cooperazione, l’Aeronautica Militare italiana ha deciso di interrompere il percorso di collaborazione con SpaceX, l’azienda aerospaziale fondata da Elon Musk. La notizia, trapelata da ambienti vicini al Ministero della Difesa, arriva a pochi giorni dalla controversa partecipazione della vicepresidente commerciale di SpaceX, Stephanie Bednarek, a un evento ufficiale dell’Aeronautica, che aveva già sollevato interrogativi in Parlamento. Il progetto, che prevedeva l’adozione del sistema satellitare Starlink per potenziare le comunicazioni militari italiane, era stato valutato come una soluzione ponte in attesa dell’operatività del sistema europeo IRIS², prevista non prima del 2030. Tuttavia, le recenti dichiarazioni pubbliche del rappresentante italiano di Musk, Andrea Stroppa, che ha paragonato la Marina Militare italiana a forze paramilitari come gli Houthi in termini di capacità tecnologiche, hanno innescato un’ondata di polemiche. Fonti interne alla Difesa parlano di “pressioni ritenute inopportune” e di un clima di crescente diffidenza verso l’influenza esercitata da attori privati su scelte strategiche nazionali. Il deputato PD Andrea Casu ha presentato un’interrogazione urgente al ministro Crosetto, chiedendo chiarimenti sul ruolo effettivo di SpaceX e sulla trasparenza delle trattative in corso. La decisione di abbandonare il progetto segna un cambio di rotta significativo nella politica spaziale italiana, che ora punta a rafforzare la cooperazione europea e a tutelare l’autonomia strategica del Paese. Resta da capire se questa scelta avrà ripercussioni sui futuri equilibri tra pubblico e privato nel settore della difesa spaziale.