La guerra in Ucraina ha vissuto ieri una giornata densa di sviluppi, segnando un allarmante allargamento del fronte e nuovi episodi di violenza su entrambi i lati del conflitto. Per la prima volta dall’inizio dell’invasione su vasta scala, le forze russe hanno rivendicato un’avanzata nella regione di Dnipropetrovsk, in Ucraina centro-orientale. Nella stessa area, un bombardamento ha ucciso un civile e ha generato nuovi timori sulla capacità difensiva di Kyiv. Secondo quanto comunicato dal Ministero della Difesa russo, unità della 90ª divisione corazzata avrebbero oltrepassato il confine amministrativo tra la regione di Donetsk e quella di Dnipropetrovsk, spingendosi verso l’interno. L’informazione è stata rilanciata anche da Deep State, un progetto cartografico vicino alla difesa ucraina, che ieri localizzava truppe russe a meno di un chilometro dalla linea di confine. Nel frattempo, Mosca ha rivendicato la conquista di Zarya, un piccolo centro abitato nella regione di Donetsk. Anche in questo caso, Deep State ha confermato l’avanzamento. Le autorità ucraine hanno confermato che la città di Mezhivska, nel distretto di Synelnykivskyi, è stata colpita con una bomba guidata. Un uomo ha perso la vita. Sono stati registrati anche attacchi con droni e artiglieria nell’area di Nikopol. Questi episodi si inseriscono in un contesto più ampio di intensificazione dei bombardamenti: nella notte precedente, gli attacchi russi avevano già causato dieci morti in tutto il territorio ucraino.
Zelensky: “La Russia porta solo morte”
In risposta all’escalation, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato su X l’ennesima dimostrazione dell’intento russo: “La completa distruzione della vita. È questa l’eredità che lasciano”. Ha poi ribadito l’urgenza di rafforzare la difesa aerea del Paese, appellandosi agli Stati Uniti per ottenere nuovi sistemi di protezione. Parlando degli attacchi su Kharkiv, Zelensky ha usato toni ancora più duri: “È puro terrorismo. Non possiamo ignorare quello che accade ogni giorno”. I raid russi sulla seconda città dell’Ucraina hanno causato sei morti e 44 feriti, secondo la polizia regionale.
Kharkiv assediata
Il sindaco di Kharkiv, Igor Terekhov, ha raccontato alla stampa la situazione drammatica ma sotto controllo: “È stato l’attacco più potente dall’inizio della guerra. Sono stati colpiti edifici residenziali e infrastrutture. Ma i soccorsi si sono mossi rapidamente e i cittadini non cedono al panico”. Kharkiv è bombardata ogni notte “almeno quattro o cinque volte”, ha aggiunto Terekhov, sottolineando però la resilienza della città. In tre anni sono stati distrutti circa 12mila edifici, ma solo negli ultimi mesi ne sono stati ricostruiti duecento. Dei suoi 1,3 milioni di abitanti, oltre 200mila sono sfollati provenienti da Kherson, Luhansk e Donetsk. “Kharkiv non si arrende”, ha concluso il sindaco.
Lo scambio delle salme
Ieri, la Russia ha annunciato di aver consegnato 1.212 salme di soldati ucraini in un punto di scambio, in linea con gli accordi presi a Istanbul il 2 giugno. Il generale russo Alexander Zorin ha precisato che si tratta della prima parte di un totale di oltre 6.000 corpi. Tuttavia, da parte ucraina non è ancora giunta conferma ufficiale del ricevimento. Il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha lanciato accuse gravi e offensive: “I bastardi di Kiev non vogliono i cadaveri dei loro soldati perché temono di dover ammettere le perdite e di pagare le vedove”. Commenti definiti “cinici” e “speculativi” dal capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, che ha invitato a rispettare i tempi e le modalità stabilite: “Il rimpatrio avverrà la prossima settimana, secondo gli accordi. Ogni manipolazione è inaccettabile”.
Droni su Mosca e impianti chimici in fiamme
La notte tra sabato e domenica è stata segnata anche da un’ondata di attacchi con droni contro il territorio russo. Il Ministero della Difesa ha comunicato di aver abbattuto 61 droni ucraini in diverse regioni, tra cui Bryansk, Belgorod, Kaluga, Tula, Orel, Kursk, la Crimea e l’area metropolitana di Mosca. Il sindaco della capitale russa, Sergey Sobyanin, ha riferito che nove droni sono stati neutralizzati nello spazio aereo cittadino. Le operazioni nei principali aeroporti di Vnukovo e Domodedovo sono state sospese per alcune ore, causando ritardi e disagi. In parallelo, l’impianto chimico Azot di Novomoskovsk, nella regione di Tula, ha preso fuoco per la seconda volta in due settimane. L’incendio è stato provocato da un nuovo attacco con droni. Le autorità locali hanno riferito che due persone sono rimaste ferite ma non sono in pericolo di vita.Nonostante l’allargamento del fronte e la pressione continua, sia militare sia mediatica, l’Ucraina conferma la sua determinazione. “I nostri interessi non sono negoziabili, nemmeno i territori occupati”, ha dichiarato il sindaco di Kharkiv. La leadership di Kyiv, pur sotto assedio, si dice pronta a resistere “fino alla fine”.