Il 4 giugno 2025 ha segnato l’inizio ufficiale dell’Hajj, il pellegrinaggio annuale alla Mecca. Quest’anno, quasi due milioni di fedeli provenienti da tutto il mondo si sono radunati nella città santa per partecipare ai rituali sacri di uno dei Cinque Pilastri dell’Islam. L’Hajj rappresenta un’esperienza spirituale profonda che ogni musulmano è tenuto a compiere almeno una volta nella vita, qualora ne abbia le condizioni fisiche e finanziarie. Il pellegrinaggio si svolge in sei giorni, durante i quali i partecipanti seguono un percorso rituale che include la circumambulazione della Kaaba, la preghiera sul Monte Arafat, il cammino tra le colline di Safa e Marwa e la lapidazione simbolica dei pilastri di Jamarat, che rappresentano Satana. Quest’anno, le temperature estremamente elevate, con punte oltre i 40 gradi Celsius, hanno reso l’esperienza particolarmente impegnativa. Per garantire la sicurezza dei pellegrini, il governo saudita ha adottato nuove misure di raffreddamento, come sistemi di nebulizzazione e tende climatizzate nella piana di Mina. Nonostante queste precauzioni, il caldo rimane una sfida significativa, soprattutto per gli anziani e per chi dispone di risorse limitate. L’organizzazione dell’Hajj è un processo complesso: il governo saudita ha centralizzato la gestione del pellegrinaggio per migliorare la sicurezza e ridurre i viaggi non autorizzati. Ogni anno vengono assegnate quote di partecipazione ai vari paesi, con l’Indonesia che detiene il maggior numero di permessi, pari a 200.000 posti. L’Hajj è un momento di purificazione spirituale e di unità globale, in cui milioni di musulmani si riuniscono per condividere la fede e rinnovare il proprio impegno religioso. Mentre il pellegrinaggio prosegue, il mondo osserva con attenzione questo straordinario evento di devozione e di comunità.
