Due membri dello staff dell’ambasciata israeliana a Washington — un uomo e una donna — sono stati uccisi in una sparatoria avvenuta nei pressi del Capital Jewish Museum, durante un evento dell’American Jewish Committee. Il sospettato, Elias Rodriguez, trentenne di Chicago ed estremista della Sinistra, è stato arrestato dalla polizia dopo aver urlato “Palestina libera”, secondo quanto riportano Nbc News e fonti di polizia. Le vittime sono Yaron Lischinsky, 28 anni, e la sua fidanzata, entrambi impegnati presso la rappresentanza diplomatica israeliana. L’episodio ha scatenato un’ondata di reazioni in tutto il mondo. Il Presidente Donald Trump ha definito l’attacco “un orribile omicidio antisemita” e ha chiesto la fine dell’odio e del radicalismo negli Stati Uniti. Condanna unanime anche dal Premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha parlato di “selvaggia istigazione contro Israele” e ha ordinato il rafforzamento delle misure di sicurezza nelle missioni diplomatiche israeliane. L’ambasciatore israeliano all’Onu Danny Danon ha definito l’azione “un atto depravato di terrorismo antisemita”.
La comunità internazionale ha espresso profonda preoccupazione. Il Capo della diplomazia europea Kaja Kallas ha ribadito che “non c’è spazio per l’antisemitismo nelle nostre società”, mentre in Italia esponenti di tutto l’arco politico hanno condannato il gesto, dal Presidente del Senato Ignazio La Russa a Elly Schlein (Pd), Carlo Calenda (Azione) e Maurizio Gasparri (FI). Tutti hanno denunciato il clima crescente di odio e antisemitismo, chiedendo fermezza e impegno per il contrasto a ogni forma di violenza.
