Il Pakistan ha portato a termine con successo il test di lancio del missile balistico Abdali, un avanzato sistema terra-terra con una gittata massima di 450 chilometri. Stando a quanto comunicato dall’esercito pakistano, l’operazione aveva lo scopo di valutare la prontezza operativa delle sue forze armate e di verificare i principali parametri tecnici del missile. Tra gli aspetti testati vi erano il sistema di navigazione di ultima generazione e le capacità di manovrabilità. Questo test si colloca in un contesto di crescenti tensioni con l’India, scaturite dall’attacco del 22 aprile nel Kashmir amministrato da Nuova Delhi, che ha provocato la morte di 26 persone. L’India ha puntato il dito contro il Pakistan, accusandolo di sostenere i gruppi estremisti ritenuti responsabili dell’attentato. In risposta all’attacco, il primo ministro indiano, Narendra Modi, ha affermato di aver concesso alle proprie forze armate una “piena libertà operativa” per adottare le misure ritenute necessarie. Nel frattempo, lungo la Linea di Controllo, la frontiera de facto che divide la regione contesa, continuano a registrarsi scambi di colpi d’arma da fuoco tra i due eserciti. In questo clima di intensificata tensione, il capo di stato maggiore dell’esercito pakistano, Syed Asim Munir, ha convocato i vertici militari per una riunione strategica. Durante l’incontro, ha ribadito l’importanza di mantenere un elevato livello di vigilanza e preparazione per affrontare ogni possibile sviluppo. L’escalation militare tra India e Pakistan, entrambe nazioni dotate di armi nucleari, sta destando profonda preoccupazione a livello internazionale. La situazione alimenta i timori di una potenziale degenerazione verso un conflitto su larga scala, che potrebbe avere conseguenze imprevedibili. Il Kashmir, da decenni al centro delle dispute tra i due Paesi, rimane un nodo irrisolto e rappresenta una delle principali fonti di instabilità geopolitica nel delicato panorama dell’Asia meridionale.