
Una giornata molto proficua che conferma l’ottimo rapporto tra Italia e Turchia. Tutto questo grazie a un incontro che si è tenuto ieri a Villa Pamphilj, a Roma, tra il Premier Giorgia Meloni e il Presidente Recep Tayyip Erdogan. Un summit, il IV vertice intergovernativo Italia-Turchia, che si è svolto in un momento importante per gli equilibri internazionali, con il conflitto in Ucraina ancora in corso e una situazione umanitaria drammatica nella Striscia di Gaza. Sul tavolo dei colloqui la pace, la cooperazione mediterranea, i migranti, la sicurezza e un ambizioso programma economico volto a rafforzare l’interscambio commerciale bilaterale fino alla soglia dei 40 miliardi di dollari.

In apertura dell’incontro il Primo Ministro ha commentato la dichiarazione russa di una tregua di tre giorni in occasione delle celebrazioni per la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale. “Prendiamo atto di questo gesto, ma non possiamo accontentarci. Serve un cessate il fuoco immediato, duraturo e incondizionato, che apra un vero percorso di pace”.
Meloni ha ribadito il pieno sostegno dell’Italia all’integrità territoriale dell’Ucraina e ha sottolineato che “tocca a Mosca dimostrare, con atti concreti, di voler realmente mettere fine a un conflitto che ha devastato l’Europa”. Accanto a lei, Erdogan ha confermato l’impegno della Turchia come negoziatore internazionale: “Ho ringraziato il Presidente per l’opera di mediazione che ha portato avanti fin dall’inizio della guerra di invasione russa dell’Ucraina in particolare per fare fronte all’impatto sulla sicurezza alimentare”. “Faremo ogni sforzo possibile per facilitare una soluzione negoziata”, la risposta del numero uno turco. Ankara si propone ancora una volta come ponte fra Est e Ovest, forte del suo ruolo strategico nella sicurezza del Mar Nero.
Gaza, tragedia umanitaria senza tregua
La situazione in Medioriente ha occupato una parte centrale dei colloqui. Meloni ha definito “tragica” la crisi a Gaza e ha sostenuto i tentativi, in corso nei Paesi arabi, di elaborare un piano di ricostruzione credibile: “L’Italia sostiene ogni iniziativa che punti a una pace duratura nella regione”, le parole di Meloni. Erdogan ha denunciato il blocco degli aiuti umanitari nella Striscia e ha rinnovato la richiesta di un cessate il fuoco immediato: “Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a tanta sofferenza”, ha detto il presidente turco, che ha insistito sulla necessità di garantire l’accesso agli aiuti umanitari come primo passo verso una de-escalation.
Uno dei temi più sensibili è stato quello dei flussi migratori. Meloni ha ringraziato la Turchia per il “risultato straordinario” nel contenimento delle partenze irregolari dal proprio territorio: “È stato azzerato il flusso di migranti irregolari dalla Turchia verso l’Italia”, ha tenuto a precisare il Primo Ministro.
Collaborazione rafforzata

La gestione dei migranti e il controllo delle rotte clandestine restano un pilastro della collaborazione bilaterale, considerata fondamentale anche per la sicurezza europea. Erdogan, da parte sua, ha sottolineato l’importanza di una gestione condivisa e solidale dei flussi migratori, ribadendo che “la sicurezza è una responsabilità comune”. Su questo tema Meloni ha voluto rimarcare anche la necessità di incrementare gli investimenti nella difesa e nella sicurezza interna, facendo presente che l’Italia ha raggiunto l’obiettivo del 2% del Pil destinato alla difesa, in linea con gli impegni Nato.
Il vertice ha poi sancito il consolidamento dell’asse economico tra Italia e Turchia. L’interscambio commerciale ha raggiunto i 32 miliardi di dollari nel 2024, superando di cinque anni l’obiettivo prefissato. “Oggi fissiamo un nuovo traguardo: arrivare a 40 miliardi di dollari nel medio termine”, ha aggiunto Meloni. L’Italia è oggi il primo partner commerciale della Turchia nell’area mediterranea e il secondo in Europa. Sono oltre 400 le imprese italiane attive in Turchia, con investimenti per circa 5 miliardi di dollari. Erdogan ha sottolineato come il commercio bilaterale sia quasi raddoppiato dal 2020 a oggi, nonostante pandemia e calamità naturali.
“Le aziende italiane”, ha detto il presidente turco, “possono considerare la Turchia come una porta di accesso ai mercati dell’Asia, del Medio Oriente e dell’Africa”. Da parte italiana, la prospettiva è simile: rafforzare la presenza nel sud-est europeo e proiettare le nostre imprese verso nuovi scenari emergenti.
Mediterraneo e Quirinale

Altro tema centrale dell’incontro è stata la stabilità del Mediterraneo. Italia e Turchia condividono la responsabilità di organizzare insieme gli Europei di calcio nel 2032, ma soprattutto di garantire sicurezza e prosperità nell’area. Le due nazioni hanno ribadito l’importanza di salvaguardare il legame transatlantico e di rafforzare il dialogo nel quadro della Nato e dell’Unione europea, sottolineando la necessità di risposte rapide e coordinate alle crisi regionali. Al termine del vertice, Erdogan ha invitato ufficialmente Meloni e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a visitare la Turchia, un segnale di ulteriore rafforzamento dei rapporti bilaterali. Successivamente, il leader turco si è recato in Vaticano, dove ha incontrato il Camerlengo Farrell, proseguendo così la sua missione diplomatica europea. Erdogan ha sottolineato l’importanza del dialogo interreligioso e della cooperazione tra culture diverse come strumenti per costruire una pace duratura.
Nel pomeriggio, Erdogan è stato ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dal Vice Ministro degli Esteri Edmondo Cirielli.