
Per la regia di Massimo Romeo Piparo torna, in occasione della Pasqua dell’anno giubilare, al Sistina “Jesus Christ Superstar”, lo storico musical che ha rifondato il genere. L’ultima settimana di vita di Gesù di Nazareth, letta in una chiave più centrata sulla sua umanità, declinata attraverso la musica rock, rappresentata in lingua inglese, ha travolto e entusiasmato il pubblico in sala.
L’allestimento spettacolare, la potenza della musica, il messaggio rivoluzionario di fratellanza collettiva attraverso il racconto della passione di un uomo-simbolo come Gesù rendono Jesus Christ Superstar ora più che mai attuale. Il capolavoro di Andrew Lloyd Webber (musiche) e Tim Rice (testi), è un concentrato di bellezza ed energia, che supera ogni confine ed entusiasma il pubblico di tutte le età.
L’importanza del messaggio oltre lo spettacolo
Con le indimenticabili armonie di “Everything’s alright” cantata da Maria Maddalena, fino a “Poor Jerusalem” cantata da Gesù, l’opera ha sedotto diverse generazioni, scardinato pregiudizi, sfidato il canone ecclesiastico. Il film prima e il musical poi crearono forti divisioni, tra la generazione hippie e coloro che desideravano una rinnovata fratellanza, soprattutto dopo la guerra in Vietnam e i conservatori che vedevano l’opera come blasfema e irriverente. Fu la massima autorità del tempo, Papa Pio VI, invece a difendere il film, trovandovi, aldilà di alcune licenze creative, un rinnovamento edificante del Vangelo.

Il regista Massimo Romeo Piparo ne coglie in pieno in senso, offrendoci una versione pienamente rispettosa dei testi, sottolineando il messaggio affidato alle parole, che tornano centrali sul palcoscenico. Proprio nel momento di acme del dolore in scena, durante la fustigazione, la scenografia si anima di proiezioni e a ogni frustata viene proiettata sullo schermo l’immagine di una tragedia moderna, dalla strage di Capaci alla guerra in Ucraina, fino alla strage di innocenti a Gaza. Ultimo, lapidario, sullo schermo arriva il messaggio più urgente di tutti, attraverso una foto di un bambino israeliano e di un bambino palestinese abbracciati. Il mondo ha sete di pace ancor più che di acqua.
Bravi tutti
Ottima performance dell’orchestra, sebbene la batteria a tratti sovrastasse, imprimendo un ritmo eccessivo che talvolta influenzava la cadenza dei cantanti. Giorgio Adamo, nei panni di Simone, ha offerto un’interpretazione superba, distinguendosi come il migliore. Feisal Bonciani ha infiammato la platea con una presenza scenica imponente, evocando la memorabile interpretazione di Carl Anderson. Luca Gaudiano ha ben figurato nel ruolo di Gesù, dimostrando una solidità vocale notevole anche sulle note più alte. Un po’ meno incisiva rispetto agli altri è apparsa Beatrice Baldaccini nel ruolo iconico di Maria Maddalena, tratteggiandone però bene le caratteristiche di dolcezza attraverso la mimica.
La regia di Piparo resta una garanzia, anche per la consumata esperienza di messa in scena del musical, mentre il personaggio di Erode, interpretato da Luca Buttiglieri, forse si presta a una lettura ambigua, con il suo ammiccare al mondo queer. Buttiglieri, in veste di content creator, è noto per il suo impegno nella visione libera e genderless del make-up, ma qualsiasi volontà di inclusione, se spesa sul più efferato assassino di innocenti, è destinata più o meno alla vanificazione se non a provocare l’effetto contrario.
Nel complesso, lo spettacolo ha offerto momenti molto intensi, pur con qualche squilibrio sonoro.
Storia di un fenomeno internazionale
Jesus Christ Superstar nasce in qualità di doppio album musicale nel 1970, le musiche vennero scritte da Andrew Lloyd Webber per i testi di Tim Rice dando vita a un fenomeno e un successo inarrestabile, da cui deriva nel 1972 il musical di Jim Sharman, nel 1973 il film di Norman Jewison, con gli indimenticabili Ted Neeley e Carl Anderson. Nel 1994 il musical di Massimo Romeo Piparo ridisegnò i confini del musical, inanellando 31 anni di successi, 1.600 rappresentazioni e oltre 2 milioni e 500mila spettatori.
Prodotto dalla PeepArrow Entertainment, lo spettacolo, in inglese, con la travolgente Orchestra dal vivo diretta dal Maestro Emanuele Friello, vede quest’anno sul palco un cast di incredibile talento, con Luca Gaudiano nel ruolo di Gesù, Beatrice Baldaccini (Maria Maddalena), Feisal Bonciani (Giuda), Luca Buttiglieri (Erode), Claudio Compagno (Pilato), Giorgio Adamo (Simone), Mattia Braghero (Hannas), Davide Tagliamento (Caifa), Gianluca Pilla (Pietro) e un ricco cast di artisti tra ballerini, acrobati, trampolieri e mangiafuoco.
Resterà al Sistina fino a giovedì 24 aprile.