Una delle principali organizzazioni cristiane ecumeniche ha pubblicato un messaggio durante la Settimana Santa per promuovere l’azione contro il cambiamento climatico, suscitando reazioni diverse. Il Consiglio Ecumenico delle Chiese (WCC) ha dichiarato: “La giustizia climatica è un imperativo morale per le chiese”, sottolineando il ruolo delle comunità religiose nella crisi climatica. In collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Chiese in Bangladesh, il WCC ha tenuto un corso a Dhaka l’11 aprile per esplorare l’impatto delle chiese nella giustizia climatica. Sui social, ha ribadito l’importanza di soluzioni integrate: “La crisi climatica non è isolata, né dovrebbero esserlo le nostre soluzioni. Promuoviamo giustizia per terra, acqua e cibo”. Il segretario generale del WCC, Rev. Prof. Dr. Jerry Pillay, ha affermato: “In un momento di crisi globali, il contributo delle chiese alla giustizia climatica è cruciale. La nostra voce morale può promuovere cambiamenti urgenti”. Il WCC ha anche lanciato una risorsa per strumenti legali sulla giustizia climatica, evidenziando la responsabilità degli attori finanziari nella crisi ambientale. Tuttavia, alcune figure pubbliche hanno criticato l’approccio del WCC. Dan Turner, fondatore di Power The Future, ha accusato: “Il cambiamento climatico viene usato per distorcere la religione”. Gabriella Hoffman del Center for Energy & Conservation ha avvertito che la giustizia climatica potrebbe creare conflitti tra natura e bisogni umani. Steve Cortes, di Catholic Vote, ha sostenuto che durante la Settimana Santa la Chiesa dovrebbe concentrarsi su Cristo, non su campagne divisive. Il WCC, che rappresenta 580 milioni di cristiani in oltre 120 paesi, è noto per l’impegno in cause sociali e politiche.