Un alto funzionario cinese ha duramente criticato, martedì, l’amministrazione Trump, sostenendo che le politiche commerciali statunitensi danneggeranno soprattutto i “contadini americani”. Xia Baolong, direttore degli Affari di Hong Kong e Macao, ha descritto le tariffe imposte dal presidente degli Stati Uniti come “profondamente irresponsabili”. Rispondendo al vicepresidente USA, J.D. Vance, Xia ha dichiarato: “Lasciate che siano gli agricoltori americani a confrontarsi con i 5.000 anni di civiltà cinese”. Vance aveva difeso il piano di Trump per rilanciare l’industria manifatturiera, sottolineando come l’economia USA dipenda da debiti contratti per acquistare prodotti esteri. Secondo il ‘South China Morning Post’, le dichiarazioni di Xia sono arrivate poco prima della Giornata nazionale di educazione alla sicurezza in Cina, durante la quale ha accusato gli Stati Uniti di essere “il maggiore manipolatore” contro i diritti e la stabilità di Hong Kong. Xia ha definito gli USA un “bullo”, promettendo il pieno supporto di Pechino a Hong Kong e ribadendo che “pressioni, minacce e ricatti” sono inefficaci contro la Cina. Il Dipartimento di Stato americano ha risposto condannando l’uso delle leggi sulla sicurezza nazionale da parte di Pechino per reprimere gli attivisti pro-democrazia a Hong Kong. Non è la prima volta che Vance provoca reazioni forti da parte cinese: il portavoce Lin Jian ha definito le sue affermazioni “ignoranti e deplorevoli”, riaffermando la posizione inflessibile della Cina nei rapporti commerciali con Washington. Nel frattempo, il presidente Xi Jinping, durante una visita nel Sud-est asiatico, ha presentato la Cina come un pilastro di stabilità economica. Ha invitato Pechino e Hanoi a unire le forze contro il “bullismo unilaterale” e a promuovere il libero scambio. Il presidente Trump, commentando l’incontro tra Xi e il leader vietnamita To Lam, ha accusato entrambi di voler “approfittarsi degli Stati Uniti”.
