mercoledì, 16 Aprile, 2025
Attualità

Smartphone a 6 anni e social a 11: i numeri di un’infanzia sempre più digitale

Lo smartphone è ormai entrato stabilmente nella quotidianità dei bambini italiani. Secondo i dati diffusi oggi da Save the Children nel brief ‘Educare al digitale. Dati utili per adulti consapevoli’, il 32,6% dei bambini tra i 6 e i 10 anni utilizza lo smartphone ogni giorno, con un incremento significativo rispetto al 2018-2019, quando la quota si fermava al 18,4%. Un dato che sale al 44,4% al Sud e nelle Isole, segnalando anche un preoccupante divario territoriale, oltre che culturale e sociale, rispetto al 23,9% registrato nel Nord Italia. Ma è nella fascia 11-13 anni che l’utilizzo del digitale si fa ancora più intenso e, in molti casi, non regolato: oltre il 62% dei preadolescenti possiede almeno un account social, nonostante le norme europee prevedano il limite minimo di 13 anni (con consenso dei genitori) per l’accesso alle piattaforme. In una società in cui la dimensione “onlife”, dove reale e virtuale si mescolano, è la norma, Save the Children lancia un appello forte agli adulti, chiamati a essere guide, filtri e protettori nella vita digitale dei più giovani.
L’indagine rivela che il 31,3% dei ragazzi tra 11 e 13 anni è connesso con gli amici più volte al giorno tramite chat o videochiamate, e un ulteriore 5% è online continuamente. L’82,2% usa Internet per messaggi, il 40% per e-mail, quasi il 20% per informarsi e oltre l’11% per esprimere opinioni politiche o sociali. Ma a fronte di questa crescita di connessione, non sempre segue una adeguata alfabetizzazione digitale.

Cyberbullismo, adescamento, dipendenza

“La rete può rappresentare una straordinaria opportunità di apprendimento e socializzazione – dichiara Daniela Fatarella, Direttrice generale di Save the Children – ma anche nascondere rischi che i ragazzi non possono affrontare da soli. Serve un’azione collettiva e strutturale: famiglie, scuole, istituzioni e imprese devono costruire un’alleanza educativa”. I numeri parlano chiaro. Nel 2024, i casi di cyberbullismo trattati dalla Polizia Postale sono cresciuti del 12%, arrivando a 319 episodi, di cui 220 (quasi il 69%) nella fascia 14-17 anni. Le segnalazioni di pedopornografia online hanno superato le 2.800, con un +6% sull’anno precedente. In aumento anche gli adescamenti online: 370 i casi, il 55,7% dei quali ha riguardato bambini tra i 10 e i 13 anni.
Non solo. L’uso problematico dei social media è in crescita, soprattutto tra le ragazze: a 13 anni, il 20,5% di loro sviluppa dipendenza da social (contro l’11,3% dei coetanei maschi); a 15 anni il dato resta alto (18,5%). Anche il gaming online mostra criticità: tra gli 11enni, l’uso problematico riguarda il 30,9% dei maschi e il 19,8% delle femmine.

Una guida

Proprio per fronteggiare questi scenari, Save the Children ha lanciato una guida per genitori e adulti di riferimento, con consigli pratici su come accompagnare bambine, bambini e adolescenti nella loro esperienza online. Dalle regole su smartphone e social, all’uso sicuro della rete, fino agli aspetti più profondi dell’educazione all’affettività e alla sessualità – ritenuti fondamentali per prevenire comportamenti violenti e dinamiche di abuso. “I divieti da soli non bastano – continua Fatarella – e anzi rischiano di spingere i più giovani verso ambienti digitali più rischiosi. Serve dialogo, ascolto e competenza. È fondamentale anche l’introduzione a scuola di percorsi obbligatori sull’educazione all’affettività, il rispetto e il consenso”.
A fronte di una connessione pervasiva, l’Italia resta indietro sulle competenze digitali. Secondo l’indagine ICILS 2023, il 14% degli studenti di terza media non ha raggiunto le competenze digitali minime (era il 24% nel 2018). Un miglioramento, ma con forti divari territoriali: nel Nord Ovest, solo l’8% è sotto la soglia minima, ma nelle Isole la percentuale sale al 32%. La quota di studenti che raggiunge competenze elevate è ancora bassa (10,3%), e al Sud solo il 50,6% dei 16-19enni ha competenze almeno di base, contro il 59,7% del Nord.
Preoccupante anche il dato OCSE: solo 1 quindicenne su 2 è in grado di riconoscere una fake news da una fonte attendibile.

La campagna e i progetti educativi

Da oggi a domenica, Save the Children promuove una campagna nazionale sull’educazione digitale, con spazi informativi sui canali RAI, il supporto di testimonial come Cesare Bocci e Tosca D’Aquino, e un video esperimento sociale realizzato con CiaoPeople: ‘La recita con un fine’, in cui i bambini cantano testi che parlano dei rischi e delle opportunità del digitale, suscitando sorpresa e riflessione nei genitori.

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