In un momento difficile come quello attuale, il governo si prepara a fronteggiare con determinazione la tempesta commerciale innescata dalla nuova ondata di dazi imposta dagli Stati Uniti. A confermarlo è stata ieri Giorgia Meloni, intervenuta con un videomessaggio al congresso federale della Lega a Firenze, proprio mentre negli Stati Uniti e in tutto il mondo montano le proteste contro le politiche economiche del presidente Donald Trump. “Affronteremo anche il tema dei dazi con determinazione e pragmatismo, senza allarmismi. Non abbiamo condiviso, ovviamente, la scelta degli Stati Uniti, ma siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti negoziali ed economici necessari per sostenere le nostre imprese e i nostri settori che dovessero risultare penalizzati”, ha dichiarato il Premier, ribadendo l’impegno del governo a difesa del tessuto produttivo nazionale.
Nel suo intervento, il Primo Ministro ha rilanciato un’altra battaglia centrale per la maggioranza: la revisione del Green Deal europeo: “Torneremo a chiedere con forza all’Europa di rivedere le normative ideologiche del Green Deal e l’eccesso di regolamentazione in ogni settore, che oggi costituiscono dei veri e propri dazi interni, sommando danno a danno in modo insensato”, ha spiegato Meloni che ha poi sottolineato l’importanza della compattezza della maggioranza e ha rivendicato i risultati economici raggiunti: “Abbiamo giurato al Quirinale il 22 ottobre del 2022 e da quel giorno in Italia è stato creato un milione di posti di lavoro in più”. Un traguardo, ha ricordato, che “renderebbe orgoglioso Silvio Berlusconi, che aveva fatto di questo obiettivo una bandiera”.
Il governo promette coesione e riforme
Nel suo messaggio alla conferenza della Lega, Meloni ha voluto lanciare un segnale di stabilità e visione: “Un congresso non è mai una perdita di tempo, è sempre un grande esercizio di democrazia. La nostra coesione ci ha dato la forza di costruire una visione di sviluppo per l’Italia, di restituirle centralità internazionale, di mettere in cantiere le grandi riforme che la nazione aspetta da decenni”. Il Premier ha toccato anche il tema della sicurezza, assicurando che il governo “non arretrerà di un millimetro” e difendendo il decreto che prevede un rimborso delle spese legali fino a 10mila euro per ogni fase del processo a carico di forze dell’ordine coinvolte in procedimenti per fatti di servizio.
“Siamo e saremo sempre al fianco delle nostre forze dell’ordine. Questa norma è sacrosanta e le nostre forze di polizia la aspettavano da tempo”.
“Niente contro-dazi”
Sul palco del congresso della Lega, il Vicepremier e leader del Carroccio Matteo Salvini ha rincarato la dose, puntando il dito contro l’ Unione europea. “È a Bruxelles il problema per le nostre imprese. È lì che bisogna usare la motosega di Milei”, ha detto, riferendosi al Presidente argentino noto per le sue posizioni radicali in economia. Salvini ha poi espresso scetticismo sull’efficacia dei contro-dazi: “Il dazio può essere un problema per le nostre imprese? Sì. Ma allora che risposta devi dare? Il contro-dazio? No. I contro-dazi raddoppierebbero i problemi per le aziende italiane ed europee. Chi parla di guerra commerciale è nemico delle industrie italiane”.
Le piazze contro Trump
Mentre la politica si interroga sulle contromisure, negli Stati Uniti la società civile ha già dato una risposta rumorosa. ‘Hands Off’, Giù le mani: è questo lo slogan che ha unito più di 1.200 manifestazioni in tutti i 50 Stati americani e in decine di città europee e sudamericane. Le proteste, le più imponenti da quando Donald Trump è tornato alla Casa Bianca, hanno coinvolto anche metropoli come New York, San Francisco, Boston, Parigi, Roma, Londra, Berlino e Città del Messico. A Washington, l’epicentro della mobilitazione, migliaia di attivisti si sono radunati sul National Mall, sotto il monumento a Washington, a poche centinaia di metri dalla Casa Bianca. Il bersaglio delle critiche non è solo Trump, ma anche l’imprenditore Elon Musk, simbolo per molti manifestanti di un capitalismo predatorio avallato dall’attuale amministrazione.