Dopo la telefonata fra Trump e Putin di martedi, ieri è stato il turno del presidente ucraino Zelensky, ma il conflitto continua a intensificarsi nonostante la diplomazia, con la comunità internazionale divisa tra speranze di tregua e accuse di escalation militare. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha definito “ottima” la telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “È durata circa un’ora e abbiamo discusso le richieste e le necessità di Russia e Ucraina, allineandoci agli esiti della mia conversazione con Putin del giorno precedente”, ha dichiarato Trump sulla sua piattaforma Truth Social. Il presidente americano ha annunciato che il Segretario di Stato Marco Rubio e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Michael Waltz pubblicheranno prossimamente un resoconto dettagliato della discussione.
Scambio di prigionieri
Intanto si è compiuto il primo passo verso l’accordo: ieri Mosca e Kiev hanno effettuato uno dei più grandi scambi di prigionieri dall’inizio del conflitto. 175 prigionieri russi e altrettanti ucraini sono stati rilasciati, insieme a 22 prigionieri di guerra ucraini gravemente feriti, restituiti da Mosca come “gesto di buona volontà”. Zelensky ha confermato il ritorno in patria dei “difensori”, ma non ha fatto menzione dei detenuti russi scambiati. Organizzazioni internazionali hanno documentato episodi di torture sui prigionieri di guerra ucraini nelle carceri russe, alimentando le tensioni tra i due Paesi.
Possibile incontro Trump-Putin
Da parte sua l’inviato statunitense Steve Witkoff ha dichiarato che un cessate il fuoco completo in Ucraina potrebbe essere raggiunto “entro due settimane”, con colloqui previsti in Arabia Saudita. La Russia ha già accettato una tregua temporanea sugli attacchi alle infrastrutture energetiche per 30 giorni, mentre Kiev non ha ancora confermato la propria posizione. Il Cremlino ha accusato l’Ucraina di aver intensificato gli attacchi contro il territorio russo dopo la telefonata Trump-Putin, mettendo in discussione la volontà di Kiev di negoziare. Intanto le speculazioni su un summit tra Trump e Putin in Arabia Saudita si sono moltiplicate dopo le dichiarazioni di Witkoff, che ha ipotizzato un incontro tra i due leader per discutere le condizioni del cessate il fuoco. Il Cremlino non ha escluso questa possibilità, pur precisando che “non ci sono dettagli concreti”.
Critiche internazionali sulla tregua
Londra ha definito “deludente” il rifiuto di Putin di accettare un cessate il fuoco incondizionato. Parigi ha sottolineato il divario tra le dichiarazioni russe e gli attacchi continui contro infrastrutture ucraine. Berlino ha espresso scetticismo sulla tregua energetica, affermando che “finora agli annunci non sono seguite azioni concrete”. Perciò la Commissione Europea ha proposto nel Libro Bianco sulla Difesa,di finanziare l’accesso dell’Ucraina ai servizi spaziali per garantire la sicurezza delle comunicazioni. Kaja Kallas, Alta rappresentante dell’UE, ha dichiarato che “l’Ucraina deve essere armata per prevenire futuri attacchi” e ha annunciato un piano per potenziare le difese europee e mantenere il flusso di armamenti verso Kiev.
Trump rinuncia la NATO
In questo quadro si inseriscono anche due decisioni controverse da parte dell’amministrazione americana. Da una parte, secondo NBC News, Trump starebbe valutando di rinunciare alla tradizionale leadership statunitense della NATO in Europa. La posizione di Comandante Supremo Alleato in Europa (SACEUR), storicamente ricoperta da un generale americano, potrebbe passare a un altro Paese dell’Alleanza. La mossa, se confermata, rappresenterebbe un cambiamento simbolico molto significativo nel ruolo degli Stati Uniti nella sicurezza europea.
Deportazioni russe
D’altra parte la decisione di Trump di terminare il programma di monitoraggio delle deportazioni di bambini ucraini in Russia ha sollevato non poche polemiche. Secondo il Washington Post, il Dipartimento di Stato ha annullato il contratto con il laboratorio di ricerca della Yale University, che raccoglieva dati su oltre 35.000 minori trasferiti forzatamente. La cancellazione ha compromesso l’accesso a immagini satellitari e dati biometrici fondamentali per il tracciamento dei bambini deportati. Allo stesso tempo un nuovo rapporto della Commissione d’inchiesta dell’ONU ha definito le sparizioni forzate e le torture perpetrate dalla Russia in Ucraina come crimini contro l’umanità. La relazione evidenzia detenzioni arbitrarie di civili nelle aree sotto il controllo russo, con alcuni deportati in Russia e sottoposti a torture. Il Cremlino ha respinto il rapporto come “politicizzato”, mentre il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha dichiarato che oltre 50.000 persone risultano disperse nel conflitto.