La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha risposto con fermezza alle dichiarazioni del politico francese Raphaël Glucksmann, membro del Parlamento europeo, il quale ha proposto la restituzione della Statua della Libertà alla Francia. Durante una conferenza stampa, Leavitt ha sottolineato che, senza l’intervento delle truppe americane, il popolo transalpino potrebbe oggi trovarsi a parlare tedesco. Interpellata sulla possibilità che l’amministrazione Trump restituisca la statua, Leavitt ha categoricamente escluso tale ipotesi, affermando che la Francia dovrebbe dimostrare maggiore gratitudine verso gli Stati Uniti per il loro ruolo decisivo nella liberazione durante la Seconda Guerra Mondiale. Glucksmann, in un recente discorso, ha definito la statua un dono non apprezzato dagli Stati Uniti e ha suggerito che essa avrebbe un valore simbolico maggiore in Francia. Il suo partito ha inoltre criticato l’amministrazione Trump, accusandola di autoritarismo e di adottare politiche favorevoli alla Russia a discapito dell’Ucraina. Glucksmann ha anche citato le parole della poetessa Emma Lazarus, che aveva celebrato la Statua della Libertà come simbolo di accoglienza e libertà per i rifugiati. Nel frattempo, il presidente francese, Emmanuel Macron, ha lasciato le critiche più dure al primo ministro François Bayrou, il quale ha condannato apertamente il trattamento riservato dal governo Trump al presidente ucraino Zelenskyy e ha sottolineato i rischi legati alla sospensione degli aiuti militari, che potrebbero favorire la Russia. L’UNESCO, che ha riconosciuto la Statua della Libertà come patrimonio mondiale dell’umanità, ha ribadito che essa rimane proprietà degli Stati Uniti. Donata dalla Francia per celebrare il centenario dell’Indipendenza americana, la statua fu trasportata in 350 pezzi e ufficialmente inaugurata il 28 ottobre 1886.