Mentre gli attacchi con droni e missili non accennano a diminuire, il futuro della guerra in Ucraina sembra essere a un bivio cruciale. Mentre i governi europei cercano una strategia comune per rafforzare il sostegno a Kiev indipendentemente dagli Usa, il presidente Donald Trump ha convocato ieri i principali responsabili della sicurezza nazionale per discutere il futuro degli aiuti a Kiev. Secondo il New York Times, si sarebbe discusso della possibilità di sospendere o addirittura annullare i finanziamenti già stanziati dall’amministrazione Biden per il supporto militare all’Ucraina, incluso anche il blocco delle ultime spedizioni di munizioni e attrezzature, provocando un impatto significativo sulla capacità di resistenza di Kiev. Un alto funzionario statunitense ha rivelato che le opzioni sono ancora in fase di valutazione, ma la volontà di rivedere l’impegno statunitense è ormai evidente. Il Segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, ha dichiarato che l’intesa tra Washington e Kiev su questo tema “non è più sul tavolo”. In un’intervista alla CBS News, Bessent ha accusato Zelensky di aver fatto fallire l’accordo economico, sottolineando come non sia possibile raggiungere alcuna intesa senza prima stabilire un accordo di pace
Zelensky: “Mosca non vuole negoziare”
Da parte sua, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato un’intensificazione degli attacchi russi contro obiettivi civili. In un messaggio video diffuso sui suoi canali social, Zelensky ha affermato che nell’ultima settimana l’esercito russo ha lanciato più di 1.050 droni d’attacco, circa 1.300 bombe aeree e oltre 20 missili, colpendo infrastrutture e centri abitati. “Chi vuole negoziare non attacca deliberatamente i civili con missili balistici”, ha dichiarato il leader ucraino, ribadendo la necessità di un supporto più incisivo da parte degli alleati occidentali.
Tajani: vertice USA-UE
Sul fronte diplomatico, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha invocato con determinazione un incontro tra Unione Europea e Stati Uniti per discutere nuove strategie di pace. L’iniziativa italiana ha ottenuto il sostegno del presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, rafforzando la necessità di una visione comune per risolvere il conflitto. Tuttavia, l’eventuale coinvolgimento diretto dell’Europa nelle operazioni di pace resta un tema controverso, anche se sempre meno: dopo il vertice di Londra la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha ribadito l’urgenza di un rafforzamento militare del continente in vista del Consiglio Europeo del 6 marzo. Von der Leyen ha sottolineato che l’UE deve prepararsi al peggio e rafforzare le proprie capacità di deterrenza di fronte all’instabilità globale.
Proposta di Francia e Regno Unito
Nel tentativo di allentare la pressione sul fronte, Francia e Regno Unito hanno avanzato una proposta di tregua di un mese che riguarderebbe esclusivamente lo spazio aereo, le acque territoriali e le infrastrutture energetiche ucraine. Il presidente francese Emmanuel Macron, in un’intervista a Le Figaro, ha spiegato che tale misura potrebbe rappresentare un primo passo verso un cessate il fuoco più ampio. Tuttavia, il piano non includerebbe un’interruzione dei combattimenti terrestri, rendendo complessa la verifica del rispetto degli accordi. Tuttavia un ministro britannico ha escluso questa possibilità, dicendo che non esiste “nessun accordo” tra Parigi e Londra sulla proposta. Il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato solo che Londra e Parigi lavoreranno a un piano di pace da presentare a Donald Trump. L’idea è quella di formare una “coalizione di volenterosi” che si impegni a far rispettare un eventuale accordo, con il Regno Unito pronto a svolgere un ruolo guida. Parallelamente, Starmer ha assicurato che il sostegno militare all’Ucraina non verrà meno e che le sanzioni economiche contro la Russia saranno ulteriormente rafforzate.
Zelensky: “L’unità europea non è mai stata così forte”
A margine del summit di Londra, Zelensky ha voluto ringraziare i leader europei per gli sforzi compiuti nel sostenere Kiev, affermando che “l’unità dell’Europa ha raggiunto un livello altissimo”. Secondo il presidente ucraino, la costruzione di un sistema di garanzie di sicurezza sarà cruciale per garantire una pace duratura.
Orban critica le decisioni europee
Dall’altra parte dello spettro politico, il primo ministro ungherese Viktor Orban ha criticato duramente le decisioni prese dai leader europei, accusandoli di voler prolungare il conflitto anziché lavorare per una soluzione diplomatica. Secondo Orban, il summit di Londra avrebbe sancito la volontà dell’Europa di continuare la guerra, un approccio che il leader ungherese considera “sbagliato e pericoloso”.