venerdì, 21 Febbraio, 2025
Ambiente

Clima, il 95% dei Paesi ignora la scadenza Onu: ritardi critici per gli impegni sulle emissioni

Secondo un’analisi condotta da Carbon Brief, quasi il 95% dei paesi non ha rispettato la scadenza fissata dalle Nazioni Unite per presentare nuovi impegni sul clima entro il 2035. Solo 13 delle 195 parti firmatarie dell’Accordo di Parigi hanno pubblicato i loro nuovi piani di riduzione delle emissioni, noti come “contributi determinati a livello nazionale”, entro la data stabilita del 10 febbraio. L’analisi mostra che i paesi inadempienti rappresentano l’83% delle emissioni globali e quasi l’80% dell’economia mondiale. Questo ritardo solleva serie preoccupazioni sulla capacità collettiva di mantenere gli impegni assunti con l’Accordo di Parigi per limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C e possibilmente contenere l’aumento della temperatura a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.
Il vertice COP30, che si terrà in Brasile a novembre, è visto come un momento chiave affinché i governi intensifichino i loro sforzi climatici. Durante un discorso il 6 febbraio, il capo dell’ONU per il clima, Simon Stiell, ha dichiarato che la maggior parte dei paesi intende presentare i propri piani entro l’anno e ha fissato come termine ultimo settembre 2025 per la presentazione degli NDC, affinché possano essere inclusi nella valutazione globale delle Nazioni Unite.

Il meccanismo di aggiornamento

Dal 2015, con l’adozione dell’Accordo di Parigi, le nazioni si sono impegnate a rivedere e aggiornare ogni cinque anni i loro piani di riduzione delle emissioni. Questo processo, noto come “revisione e cricchetto”, mira a garantire che ogni nuova tornata di impegni sia più ambiziosa della precedente. I primi due round di NDC hanno avuto luogo nel 2015 e nel 2020-21. La scadenza del 10 febbraio 2025 per il terzo round è stata confermata durante la COP28 di Dubai, con l’obiettivo di rafforzare l’azione per il clima.
Tra i pochi paesi che hanno rispettato la scadenza si trovano Stati Uniti, Regno Unito, Brasile, Emirati Arabi Uniti, Nuova Zelanda, Svizzera, Uruguay, Andorra, Ecuador, Santa Lucia, Isole Marshall, Singapore e Zimbabwe. Tuttavia, un’analisi di Climate Action Tracker indica che molti degli Ndc presentati non sono compatibili con l’obiettivo di limitare il riscaldamento a 1,5°C.

il ritardo dei grandi inquinatori

Nel frattempo, grandi inquinatori come Cina, India, Unione Europea, Canada, Giappone e Russia non hanno ancora presentato i loro piani aggiornati. L’Ue ha citato le lunghe procedure legislative come causa del ritardo, mentre la Cina non ha fornito indicazioni su quando renderà pubblico il proprio impegno. L’India ha dichiarato che potrebbe presentare il suo piano nella seconda metà dell’anno, mentre il Canada ha pubblicato una bozza criticata per la sua mancanza di ambizione. L’Australia, infine, ha posticipato la pubblicazione del suo Ndc fino a dopo le elezioni nazionali di maggio, mentre la Russia non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale in merito.

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