È un vero e proprio must e nell’arco dei suoi dieci anni di presenza al Quirinale è un concetto che ha ripetuto più volte, mandando anche messaggi indiretti (o forse diretti) al governo stesso: “L’Italia è un Paese aperto e accogliente”. Da sempre vicino al mondo dei migranti, riconoscendone la problematica, ieri Mattarella ha ribadito questa sua presa di posizione intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025 dell’Università per Stranieri di Perugia, in occasione del centenario dell’Ateneo che per il Presidente della Repubblica rappresenta un luogo di incontro tra culture e popoli diversi, una testimonianza tangibile della vocazione internazionale e inclusiva dell’Italia.
“Nessuno qui è straniero, sono tutti in casa propria gli studenti presenti in questo Ateneo, specchio del mondo con le sue preziose diversità” le prime parole del Capo dello Stato che ha voluto sottolineare come l’Università per Stranieri di Perugia pratichi e coltivi in maniera esemplare la diversità culturale, in una prospettiva che vede la cultura come veicolo di pace, dialogo, collaborazione e amicizia. Mattarella ha richiamato l’importanza di questi valori in un’epoca caratterizzata da fenomeni contraddittori, tra guerre, violenze e disorientamenti, ma anche da straordinarie opportunità offerte dai progressi della scienza. Ha inoltre ribadito il ruolo centrale delle università, e in particolare dell’Ateneo perugino, nel promuovere un dialogo interculturale costruttivo attraverso la formazione e la ricerca.
Il ruolo dell’Università per Stranieri di Perugia
L’Ateneo umbro, con la sua missione di insegnare l’italiano e presentare il Paese al mondo, ha contribuito alla formazione di docenti destinati a diffondere la lingua e la cultura italiana nei diversi continenti: “Questi compiti di grande rilievo meritano la riconoscenza della Repubblica”, ha spiegato. Durante la cerimonia, quattro studenti provenienti da Camerun, Cina, Colombia e Kenya hanno condiviso le loro esperienze, confermando l’immagine dell’Ateneo come luogo non solo di studio, ma anche di accoglienza e di crescita umana: “Credo che miglior complimento per questo Ateneo non potesse esserci”, ha commentato Mattarella, elogiando la capacità della comunità accademica di trasmettere valori di inclusione e apertura.
L’Università per Stranieri di Perugia ha attraversato momenti storici cruciali, dai periodi di oppressione dittatoriale e i drammi della Seconda guerra mondiale, fino agli anni della pacificazione europea e del superamento delle divisioni coloniali: “Cento anni sono una lunga durata, un percorso straordinario che ha visto epoche di grande sofferenza ma anche di incredibile progresso”.
Strumento di cultura, dialogo e pace
Il Presidente ha poi sottolineato il contributo dell’Italia nella costruzione di un’Europa unita, facendo presente il ruolo della cultura nel favorire l’integrazione tra i popoli: “È l’immagine che l’Ateneo ha offerto nel corso di questo secolo: di un’Italia Paese accogliente, aperto”. Nel suo discorso Mattarella ha quindi voluto ribadire il concetto che la cultura non è solo conoscenza, ma anche uno strumento fondamentale per costruire relazioni pacifiche tra i popoli: “La cultura è veicolo di pace, dialogo, collaborazione, amicizia”.
La cerimonia e gli interventi
La cerimonia di inaugurazione di ieri, svoltasi nell’Aula Magna di Palazzo Gallenga, si è aperta con la relazione del Rettore dell’Ateneo, Valerio De Cesaris, seguita dagli interventi dei rappresentanti degli studenti e del personale tecnico-amministrativo. Tra gli studenti internazionali intervenuti, Lara Catalina (Colombia), Frank Ngamawe (Camerun), Giada Liu Jun (Cina) e Dennis Keyonzo (Kenya) hanno offerto le loro testimonianze sull’importanza dell’Università per il loro percorso formativo e umano. Infine, il Rettore ha dichiarato ufficialmente aperto l’anno accademico 2024/2025 dell’Università per Stranieri di Perugia.