Il sindaco di New York City, Eric Adams, ha espresso gratitudine al Dipartimento di Giustizia per aver archiviato le accuse di corruzione e frode telematica contro di lui, pur riconoscendo che molti newyorkesi continuano a dubitare della sua reputazione. “Sono grato al Dipartimento per la sua onestà. Ora possiamo lasciarci alle spalle questo episodio e concentrarci sul futuro della nostra città – ha dichiarato il sindaco – È tempo di andare avanti”. Adams ha sempre respinto le accuse, dichiarandosi non colpevole. “Non ho mai infranto la legge e non anteporrei mai vantaggi personali al mio dovere di sindaco”, ha affermato, aggiungendo di voler riconquistare la fiducia dei cittadini, invitandoli a non lasciarsi influenzare da voci e insinuazioni. Il senatore di Brooklyn, Zellnor Myrie, candidato alle prossime elezioni, ha criticato l’archiviazione come una violazione dell’indipendenza giudiziaria. “Eric Adams non rappresenta più i newyorkesi. Ora lavora per Donald Trump”, ha affermato, chiedendo alla corte di non archiviare le accuse. Myrie ha accusato Adams di non lottare per i cittadini ma per la sua libertà personale. A gennaio si ipotizzava che il sindaco cercasse la grazia da Trump dopo un incontro in Florida. L’ex magnate ha dichiarato che avrebbe considerato la grazia, affermando che Adams fosse stato trattato ingiustamente. Il deputato democratico Gregory Meeks, pur non credendo Adams colpevole, ritiene che non si dovrebbe interferire con il sistema giudiziario. L’ex sindaco Bill de Blasio ha affermato che le accuse non erano abbastanza forti per un’incriminazione e che l’archiviazione potrebbe essere un passo positivo, aggiungendo che, sebbene Adams debba ancora fornire spiegazioni, ora ha l’opportunità di dimostrare il suo impegno per la città.
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