Israele ha iniziato i preparativi per l’eventuale partenza dei palestinesi da Gaza, nonostante l’opposizione internazionale al piano proposto dall’amministrazione Trump per svuotare il territorio. L’Egitto ha avviato una campagna diplomatica contro questa proposta, sostenendo che potrebbe compromettere il suo accordo di pace con Israele. L’amministrazione Trump ha cercato di minimizzare il piano, definendo il trasferimento temporaneo e dichiarando sui social media che i palestinesi sarebbero stati “reinsediati in comunità più sicure”. Anche l’Arabia Saudita ha respinto il piano di trasferimento e ha chiesto la creazione di uno Stato palestinese. Human Rights Watch ha definito il piano come una forma di “pulizia etnica”. Il ministro della Difesa israeliano ha incaricato l’esercito di prepararsi per facilitare l’emigrazione da Gaza, anche se non sono ancora visibili segni concreti di preparativi. L’Egitto ha fermamente respinto i tentativi di spostare i palestinesi, definendoli una “violazione” del diritto internazionale. Funzionari egiziani hanno comunicato a Trump e Israele la loro ferma opposizione a qualsiasi proposta simile. Un diplomatico occidentale ha confermato l’opposizione dell’Egitto, considerandola una minaccia alla sicurezza nazionale. L’Egitto ha già rifiutato proposte simili avanzate da Biden e dai paesi europei. Hamas ha condannato il piano di Trump, dichiarando che qualsiasi intervento sarebbe visto come un’occupazione. Non è chiaro se ciò influenzerà il rilascio degli ostaggi previsto. Trump ha suggerito di reinsediare i palestinesi altrove per consentire la ricostruzione di Gaza. L’Egitto sostiene la creazione di uno Stato palestinese nei territori occupati nel 1967. Israele si oppone e ha annesso Gerusalemme Est. Recentemente, l’Egitto ha ospitato un incontro con Giordania, Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti, che hanno respinto il trasferimento proposto.