Nell’Udienza generale di questa mattina, tenutasi nell’Aula Paolo VI, il Papa ha proseguito il ciclo di catechesi dedicato al Giubileo 2025 con una riflessione sulla Visitazione e sul Magnificat, sottolineando il ruolo di Maria come modello di fede e speranza. Francesco ha illustrato come la Vergine Maria, rispondendo alla chiamata divina, non si isoli dal mondo, ma si metta in cammino verso Elisabetta, dimostrando una totale apertura alla volontà di Dio. Citando il teologo Hans Urs von Balthasar, ha evidenziato che la risposta alla rivelazione divina è una disponibilità illimitata.
L’incontro tra le due donne incarna la gioia della promessa divina: al saluto di Maria, il bambino nel grembo di Elisabetta esulta, e quest’ultima proclama la duplice benedizione: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo”. Elisabetta riconosce inoltre la fede di Maria: “Beata colei che ha creduto”.
Dinanzi al riconoscimento della missione del Figlio, Maria innalza un canto di lode che riecheggia ogni sera nei Vespri della Chiesa: il Magnificat. Bergoglio ha sottolineato la struttura biblica di questo cantico, che intreccia memoria, misericordia e promessa. Maria, attraverso il Magnificat, proclama la fedeltà di Dio che opera la salvezza attraverso le generazioni, culminando nella missione del Cristo Redentore.
Un messaggio di speranza
Il Pontefice ha invitato i fedeli a seguire l’esempio di Maria, che attende con fede il compimento delle promesse divine. Come ha affermato Sant’Ambrogio, “ogni anima che crede e spera concepisce e genera il Verbo di Dio”. Il Vescovo di Roma ha esortato a riscoprire nella vita quotidiana la presenza di Maria, lasciandosi guidare dalla sua fede e dalla sua disponibilità a servire il prossimo.