Il presidente Trump ha deciso di imporre dazi del 25% su Messico e Canada e del 10% sulla Cina. Tuttavia, il petrolio canadese beneficerà di tariffe ridotte al 10%, in vigore dal 18 febbraio. Trump ha anche espresso l’intenzione di prendere provvedimenti contro l’Unione Europea, accusandola di trattamenti ingiusti verso gli Stati Uniti. La portavoce Karoline Leavitt ha chiarito che i dazi verso Canada e Messico sono una risposta alla distribuzione illegale di fentanyl e all’immigrazione clandestina. Durante la campagna elettorale, il tycoon aveva minacciato dazi fino al 60% sui prodotti cinesi, posticipato, in seguito, azioni immediate, richiedendo ulteriori valutazioni. Le importazioni dalla Cina verso gli USA sono in diminuzione dal 2018, a causa dei dazi imposti durante il primo mandato di Trump. Un funzionario cinese ha sottolineato i rischi del protezionismo, mentre il Presidente USA torna a ventilare l’idea di una guerra commerciale. Cina, Canada e Messico costituiscono il 40% delle importazioni statunitensi e le nuove tariffe potrebbero far aumentare i prezzi. Canada e Messico stanno cercando di rassicurare Washington con azioni mirate a risolvere le preoccupazioni sui confini. Se le importazioni di petrolio da questi due paesi saranno sottoposte a dazio, il costo della vita potrebbe crescere. I dazi, che sono tasse sulle importazioni, rendono i beni più costosi, incentivando l’acquisto di prodotti locali. Tuttavia, le tariffe sull’energia importata potrebbero far salire i prezzi al consumo. Circa il 40% del greggio delle raffinerie statunitensi proviene dal Canada. Trump ha riconosciuto che le tariffe potrebbero pesare sui consumatori e causare disagi temporanei.