martedì, 21 Gennaio, 2025
Esteri

Hamas libera tre ostaggi. Tajani in Israele: “Non arresteremo Netanyahu”

Rilasciati 90 prigionieri palestinesi, ma per Hamas ne manca uno. Entrati oltre 600 camion di aiuti. Distrutto il 74% degli edifici di Gaza

I medici dello Sheba Medical Center di Tel Aviv, dove le tre donne sono state visitate subito dopo il loro rilascio, hanno riferito che “sono in condizioni stabili”. “Ciò consente a noi e a loro di concentrarci su ciò che è più importante per ora: riunirci alle famiglie – ha detto un membro dello staff dell’ospedale – continueremo a monitorare tutte le loro condizioni cliniche. Ci vorranno ancora alcuni giorni prima di completare tutti gli esami necessari e curare qualsiasi cosa troviamo”.

rilasciati 90 prigionieri palestinesi

Come contropartita Israele ha rilasciato il primo gruppo di 90 prigionieri palestinesi. Tra le persone rilasciate ci sono 69 donne, tra cui una minorenne, otto minorenni maschi e 12 uomini condannati per reati minori come incitamento, e condotta disordinata. I prigionieri palestinesi sono stati dapprima trasportati in autobus nella prigione di Ofer, in Cisgiordania, dove le forze di sicurezza israeliane e i rappresentanti della Croce Rossa ne hanno verificato l’identità ed eseguito controlli medici prima di rilasciarli. In una nota, però, Hamas afferma che tra i detenuti di sicurezza rilasciati manca un prigioniero il cui nome era sull’elenco e che sta lavorando con i mediatori e con la Croce Rossa “per fare pressione su Israele affinché rispetti l’elenco concordato”.

Ripristino servizio sanitario

Dopo più di 15 mesi di guerra, ha avvertito su X il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, “Soddisfare gli enormi bisogni sanitari e ripristinare il sistema sanitario a Gaza sarà un compito complesso e difficile, data l’entità della distruzione, la complessità operativa e i vincoli coinvolti”. L’Oms, ha proseguito, invita tutte le parti a “rispettare il loro impegno a dare piena attuazione all’accordo di cessate il fuoco e a continuare a lavorare per una pace duratura”.

Oltre 630 camion umanitari

Tom Fletcher, sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari ha reso noto intanto che oltre 630 camion con aiuti umanitari sono entrati nella Striscia di Gaza in attuazione dell’accordo.Almeno 300 di questi camion, ha precisato, trasportavano assistenza umanitaria nel nord. “Non c’è tempo da perdere”, ha esortato Fletcher. “Dopo 15 mesi di guerra implacabile, le esigenze umanitarie sono incredibili”.

distrutto il 74% degli edifici di Gaza

Infatti, secondo un’analisi del Centro satellitare delle Nazioni Unite (Unosat), più di due terzi di tutti gli edifici di Gaza hanno subito danni, stimati in circa 163.778 edifici. Si stima che circa 52.564 strutture siano state distrutte. Le due città più grandi della Striscia, Gaza City e Khan Younis, sono due delle aree più colpite, dove si ritiene che il 74% degli edifici e il 55% degli edifici siano stati danneggiati o distrutti. Dalle immagini satellitari da Planet Labs, è evidente la portata della distruzione in queste due principali aree urbane.

Tajani in Israele, incontro con l’omologo Sa’ar

“Sono atterrato ora a Tel Aviv per questa visita in Israele e in Palestina, una serie di incontri importanti per sostenere la pace”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al suo arrivo in Israele, dove ha incontrato come da programma il presidente israeliano, Isaac Herzog, il ministro degli Affari Esteri, Gideon Sa’ar, e il primo ministro e ministro degli Affari Esteri palestinese, Mohammed Mustafa. Il tema dell’assistenza umanitaria alla popolazione sarà al centro di un incontro con il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, cardinale Pierbattista Pizzaballa.

l’Italia fornirà uomini, non arrestermo Netanyahu

Per Tajani “non potrà essere Hamas” a gestire Gaza in futuro, ma, in vista di una eventuale missione di pace a guida araba, l’Italia fornirà uomini. Il vicepremier ha inoltre annunciato che Roma stanzierà ulteriori 10 milioni di euro di aiuti, oltre ai 15 mln già stanziati. In conferenza stampa a Gerusalemme, inoltre,rispondendo a una domanda sul perchè Roma non arresta Netanyahu nel caso in cui dovesse recarsi in Italia, Tajani ha affermato: “Siamo d’accordo con Parigi che i capi di Stato o di governo non si arrestino. Nel caso di Netanyahu, che l’Italia non arresterà, ancor di più perchè non aiuterebbe certo la pace. E poi come dovrebbe avvenire questo arresto? Che facciamo, vanno i carabinieri a Fiumicino quando atterra l’aereo del premier israeliano e aprono un conflitto a fuoco? Non è questa la via per la pace, all’Italia invece interessa la pace”.

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