sabato, 22 Febbraio, 2025
Attualità

Mattarella ricorda Craxi: “Ha impresso un segno nella storia del Paese”

A 25 anni dalla scomparsa il Presidente della Repubblica omaggia il leader socialista. Da Rotondi a Brunetta, in tanti celebrano l’ex Premier

La sua è stata una figura controversa, amata e odiata nello stesso tempo. Ancora oggi è una personalità divisiva. Ma di certo è stato tra gli statisti italiani più importanti del Novecento, che ha fatto la storia del Paese. A venticinque anni dalla scomparsa di Bettino Craxi, ieri l’Italia ha ricordato l’operato di un politico visionario e riformista che ha rappresentato un crocevia tra l’Italia del dopoguerra e quella della modernità. Anche Sergio Mattarella ha voluto omaggiarne la figura con un messaggio che ne ha sottolineato l’importanza e il ruolo cruciale sia a livello interno che internazionale.

Bettino Craxi

Nelle sue parole, il Presidente della Repubblica ha tracciato un ritratto di Craxi come “personalità rilevante degli ultimi decenni del Novecento italiano”. Il Capo dello Stato ha ricordato il leader socialista come un interprete autorevole della politica italiana ed estera, capace di affrontare con determinazione una stagione segnata da grandi trasformazioni sociali e cambiamenti globali: “Craxi ha impresso un segno negli indirizzi del Paese”, ha detto, riconoscendone il contributo nelle relazioni internazionali e il prestigio personale che gli venne riconosciuto anche con incarichi di rilievo alle Nazioni Unite.

Politica estera

Craxi fu un leader capace di restituire centralità all’Italia nello scenario internazionale. La sua visione di una politica estera autonoma, ma saldamente ancorata all’Europa e all’alleanza atlantica, si manifestò con decisione in episodi simbolici come la crisi di Sigonella del 1985. In quell’occasione, sfidò apertamente gli Stati Uniti di Ronald Reagan, rivendicando la sovranità italiana e il diritto di gestire autonomamente situazioni delicate sul proprio territorio. Un gesto che ancora oggi è ricordato come un esempio di fermezza e coraggio. Mattarella ha inoltre sottolineato l’impegno di Craxi verso il multilateralismo e il sostegno allo sviluppo dei Paesi svantaggiati, definendolo un interprete di una politica estera capace di rafforzare “l’identità e il valore della posizione italiana”.
Sul piano interno, Craxi fu protagonista di una stagione di riforme e cambiamenti che segnarono la politica e l’economia italiana. Tra i successi del suo governo si ricorda la revisione del Concordato tra Stato e Chiesa cattolica, un traguardo che rappresentò una svolta nei rapporti tra le due istituzioni. Il decreto di San Valentino del 1984, che ridusse la scala mobile per frenare l’inflazione, fu un altro momento cruciale del suo mandato. Sebbene suscitò tensioni sociali e un duro confronto con i sindacati, questa misura contribuì a stabilizzare l’economia italiana in un periodo difficile.

Un leader divisivo

La figura di Bettino Craxi ha sempre diviso l’opinione pubblica. Amato da chi ne apprezzava il carisma e la visione innovativa, è stato al contempo criticato per le degenerazioni del sistema politico di cui fu espressione. Stefania Craxi, figlia del leader socialista e attuale Presidente della Commissione Esteri del Senato, ha voluto ringraziare Mattarella per il suo messaggio, definendolo “un gesto che rende meriti e onore a una personalità che ha segnato in positivo un tratto di storia repubblicana”. Anche Gianfranco Rotondi, Presidente della Democrazia Cristiana, ha voluto ricordare Craxi con un ricordo personale: “Andrò ad Hammamet, adempiendo alla promessa che gli feci da vivo di andarlo a trovare. Craxi mi suggerì di rifare la Dc, sostenendo che i cattolici avrebbero potuto dare spazio anche alla tradizione socialista”. Rotondi ha evidenziato come le intuizioni del leader socialista restino attuali e rappresentino ancora oggi una bussola per affrontare le sfide politiche.

La ‘damnatio memoriae’

Molti esponenti politici hanno sottolineato come sia giunto il momento di superare quella che è stata definita una ‘damnatio memoriae’ nei confronti di Craxi. Renato Brunetta, Presidente del Cnel, ha affermato che Craxi “fu vittima di un’operazione giudiziaria e mediatica volta a scardinare il sistema dei partiti. Anche in quei momenti seppe mostrarsi coerente e coraggioso”. Lo stesso discorso pronunciato da Craxi alla Camera nel 1992, in cui denunciò le degenerazioni del finanziamento illecito della politica, viene oggi considerato un documento storico di grande rilevanza. Tra gli episodi più significativi della leadership di Craxi, il caso di Sigonella rimane uno dei più ricordati. Raffaele De Rosa, Senatore di Forza Italia, ha definito quell’episodio “una pagina di storia da insegnare e tramandare alle nuove generazioni”. Craxi, in quell’occasione, sfidò l’ego degli Stati Uniti, dimostrando il valore dell’Italia come nazione autonoma e capace di far valere i propri diritti.

L’esilio

Gli ultimi anni di vita di Craxi furono segnati dall’esilio ad Hammamet, in Tunisia, dove si rifugiò per sfuggire alle vicende giudiziarie legate all’inchiesta Mani Pulite. Questo periodo rappresenta una ferita aperta nella storia politica italiana, come sottolineato da Adriano Galliani, Senatore di Forza Italia: “Resta il grande rammarico per l’esilio forzato e l’ingiusta persecuzione che subì nell’ultima parte della sua vita”.
Il Segretario del PSI, Enzo Maraio, ha ribadito l’importanza di ricordare Craxi per costruire una sinistra moderna ed europea. “Oggi, ricordarlo non è solo un atto di memoria, ma un invito a guardare al futuro con lo stesso coraggio”, ha dichiarato Alessandro Cattaneo di Forza Italia.

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