domenica, 19 Gennaio, 2025
Attualità

La DC che torna, buona idea per l’Italia Nel Centrodestra spazio per un cattolicesimo liberale

L’esempio ideale della Democrazia Cristiana resta attualissimo per aver promosso un modello di sviluppo e di welfare che univa l’economia con un forte impegno per la coesione sociale

Riscoprire condizioni di sviluppo che sappia rinnovarsi con i giovani e adattarsi alle sfide dei nostri tempi così imprevedibili e nel contempo così bisognosi di valori liberali e cristiani

Giorni intensi per quanti credono in una Italia cattolica e liberale. Abbiamo seguito con interesse lo svolgimento di questo sforzo che avviene nel Centrosinistra e nel Centrodestra. Noi siamo radicati in questo ultimo schieramento e alveo di Governo e di Governabilità costruito dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La nostra vocazione Degasperiana cattolica, liberale e riformista ci porta a seguire l’impegno federatore che viene promosso dall’onorevole di Fratelli d’Italia Gianfranco Rotondi, dal segretario dell’Unione di Centro, Lorenzo Cesa, dall’ex presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro e da molte altre personalità politiche e istituzionali. Giorni intensi quindi che raccolgono la eco di quel
18 gennaio 1919 con la pubblicazione dell’“Appello ai liberi e forti” di don Luigi Sturzo, con la proiezione politica nel Partito Popolare Italiano e successivamente con la nascita Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi, l’Italia ha avuto una storia di pace, di crescita, e di benessere diffuso.

Pilastri del Novecento

Questi eventi segnarono l’avvio di una nuova era per il cattolicesimo politico in Italia. Un movimento che, pur ispirato dalla dottrina sociale della Chiesa, si è proiettato in una dimensione sociale moderna. I principi della Democrazia Cristiana e della partecipazione politica dei cattolici, sono considerati infatti un pilastro del panorama politico italiano nel Novecento.

Un contesto di nuove sfide

Oggi, tuttavia senza nascondere le difficoltà, la sfida di ricostruire un centro politico ispirato alla tradizione della DC si fa più complessa in un contesto economico e sociale molto diverso dagli anni ‘50 e ‘60. Lo sforzo dei nostri amici centristi è quello di ritrovare un equilibrio tra valori cristiani e le necessità di un sistema più inclusivo e moderno. La bussola resta quella di dare vita ad uno spazio di idee e contenuti che rispecchino quella centralità e moderazione che ha contraddistinto il lungo periodo di buon governo della Democrazia Cristiana.

Unire le sensibilità politiche

Un Centrodestra come lo immaginiamo deve essere in grado di unire diverse sensibilità politiche: i liberali, i moderati, ma anche quei cattolici che mantengono un impegno pro-europeo, di mercato, e di modernizzazione del Paese. Al momento, nella coalizione di Centrodestra, ci sono già forze che si posizionano su proposte moderate, ma sarà necessario fare un sforzo in più con la presenza di un vero partito cattolico liberale che riesca a definire un’identità chiara all’interno della maggioranza di Governo.

Coesione, sviluppo e democrazia

L’esempio ideale della Democrazia Cristiana resta attualissimo per aver promosso un modello di sviluppo economico e di welfare che univa i valori del mercato con un forte impegno per la coesione sociale. L’Italia, in quel periodo, ha visto una straordinaria crescita economica, con l’industrializzazione, la modernizzazione delle infrastrutture e una forte inclusione, nonostante le difficoltà interne ed esterne. Anche se ora il contesto è molto diverso ci sono elementi che potrebbero essere ripresi e adattati ai giorni nostri. Le sfide globali e interne (come disuguaglianze economiche, povertà, impoverito demografico), impongono il ricreare una visione di inclusione e giustizia sociale. La solidarietà cristiana e la promozione di una “società giusta” sono valori che possono ancora ispirare una politica orientata alla crescita.

Le cose da fare

Bisogna ritornare ad una visione di economia di mercato con un forte intervento statale. Mirare a una maggiore competitività attraverso riforme liberali, come la semplificazione fiscale, il miglioramento della pubblica amministrazione e la promozione dell’innovazione, mantenendo un equilibrio con politiche sociali efficaci. Un partito che oggi si ispira ai valori liberali può coniugare la libertà di impresa con un forte impegno per l’equità.

Unità contro conflitti ideologici

Una nuova forza moderata e centrista come la pensiamo può promuovere la coesione tra diverse anime politiche nel Centrodestra, per offrire soluzioni pratiche e condivise per il bene del Paese, senza cadere in conflitti ideologici che paralizzano l’azione politica.

I giovani e un cultura cristiana

Superare la frammentazione politica, l’individualismo crescente per ridare spazio ai valori cattolici. Quelli che Papa Francesco ci indica quotidianamente: la pace, la soluzione alla crisi ambientale con nuovi modelli di sviluppo, la riduzione delle disuguaglianze sociali con un welfare che sappia ponderare lavoro, diritti ma anche e, soprattutto, doveri.
Una nuova DC nel Centrodestra saprà infine certamente contribuire a riscoprire quelle condizioni di sviluppo e coesione, a patto che sappia rinnovarsi con i giovani e adattarsi alle sfide dei nostri tempi così imprevedibili e nel contempo così bisognosi di valori liberali e cristiani.

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