Il presidente degli Stati Uniti eletto, Donald Trump, rispetterà la decisione della Corte Suprema che ha respinto la sua richiesta di bloccare la condanna nel caso di New York. Tuttavia, ha manifestato l’intenzione di presentare ricorso, definendo il “lawfare” un attacco al Partito Repubblicano. Queste dichiarazioni sono giunte subito dopo che la Corte Suprema ha rifiutato di fermare la condanna prevista per il 10 gennaio dal giudice Juan Merchan. Quest’ultimo ha dichiarato che non sarebbe stata applicata alcuna pena detentiva, concedendo una “liberazione incondizionata”, senza ulteriori sanzioni. “Sono il primo presidente a subire un attacco con un bavaglio che mi impedisce di parlare”, ha detto Trump a Mar-a-Lago durante un incontro con governatori repubblicani,. Il tycoon ha descritto la sentenza come un “attacco al Partito Repubblicano”,tenuto conto dei risultati record raggounto dal partito dell’elefante alle ultime elezioni. Ha presentato una petizione d’urgenza alla Corte Suprema per fermare la sentenza del 10 gennaio. “La richiesta di sospensione è respinta”, si legge nell’ordinanza, specificando come le presunte violazioni possano essere affrontate in appello. L’ordinanza indica che quattro giudici avrebbero accolto la richiesta, mentre per la sospensione erano necessari cinque voti. È previsto che la condanna prosegua, con Trump che parteciperà virtualmente all’udienza. La condanna da parte di Merchan è giunta dopo che una giuria aveva dichiarato il presidente eletto colpevole di falsificazione di documenti aziendali, a seguito dell’indagine del procuratore distrettuale Alvin Bragg. Trump si è dichiarato non colpevole e ha presentato ricorso, respinto da Merchan. Il 20 gennaio, Trump diventerà il 47° Presidente degli Stati Uniti. Ha ribadito la sua innocenza, criticando il caso come un tentativo dei democratici di danneggiare la sua campagna attraverso il “lawfare”.
