sabato, 28 Dicembre, 2024
Attualità

Santo Stefano all’insegna del riciclo: creatività contro sprechi e consumi superflui

Lʼeconomia circolare delle feste tra avanzi culinari e doni riciclati

A Santo Stefano si è aperta una vera e propria gara di creatività nelle famiglie italiane, impegnate a reinventare il significato di ʼricicloʼ. Non solo cibo, ma anche regali ricevuti il giorno di Natale trovano una nuova vita, seguendo la tendenza dell’economia circolare. Secondo quanto rilevato dalla Coldiretti, il 26 dicembre si è confermata una giornata dedicata al recupero, con ben il 78% degli italiani che si sono riuniti per smaltire i piatti avanzati dal sontuoso pranzo natalizio, evitando che il cibo nella spazzatura. Questa abitudine non è solo una questione di praticità o tradizione, ma rappresenta un importante contributo contro lo spreco alimentare. Nel 2024, infatti, i dati dell’Osservatorio Internazionale Waste Watcher hanno registrato un preoccupante aumento del 46% del cibo gettato in Italia. Un dato che richiama l’attenzione sulla necessità di cambiare rotta.

Ricette di recupero

Tra i tanti modi per dare una nuova vita agli avanzi, spiccano le soluzioni proposte dai cuochi contadini di Campagna Amica, che da anni promuovono una cucina sostenibile e tradizionale. Dai mercati contadini agli agriturismi, questi esperti della gastronomia locale suggeriscono piatti semplici e gustosi come la frittata di pasta e le polpette di carne. Non solo evitano gli sprechi, ma preservano e valorizzano le tradizioni culinarie italiane, trasformando ogni avanzo in un’opportunità per riscoprire sapori autentici. Le ricette di recupero, evidenzia Coldiretti, sono un patrimonio che racconta la storia della cucina regionale italiana. Molti piatti simbolo della nostra cultura gastronomica nascono proprio dall’esigenza di riutilizzare ingredienti già presenti in casa, trasformandoli in pietanze indimenticabili. Oggi, grazie anche alla diffusione di tutorial online e blog tematici, queste usanze trovano nuova linfa, conquistando anche i giovani e gli appassionati di cucina creativa.

Non solo cibo:

Il recupero non si ferma a tavola. Un altro protagonista del riciclo post-natalizio è il regalo non gradito. Quasi un italiano su quattro (23%), infatti, sceglie di rimettere in circolo i doni ricevuti ma poco apprezzati, come emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’. Una pratica che si inserisce in un contesto economico significativo: nel 2024, gli italiani hanno speso circa 7,6 miliardi di euro per i regali di Natale, una cifra che spinge molti a valorizzare i doni in modo creativo o utile. La maggioranza di chi ricicla i regali (63%) li destina a parenti o amici che potrebbero apprezzarli di più, confermando una tendenza alla condivisione e al rispetto per il valore degli oggetti. Un altro 22% sceglie di vendere i regali indesiderati su piattaforme online, trasformandoli in una fonte di guadagno. Non manca chi li restituisce al negozio (23%) per cambiarli o ottenere un buono acquisto da utilizzare in seguito. Un piccolo ma significativo 3%, infine, trova modi alternativi per riutilizzarli.

Una scelta etica ed economica

Dietro queste abitudini c’è una crescente consapevolezza dell’importanza di ridurre sprechi e consumi superflui. L’economia circolare delle feste, infatti, non solo risponde a una necessità pratica, ma diventa un atto di responsabilità nei confronti dell’ambiente e delle risorse. Riciclare cibo e regali significa anche educare le nuove generazioni a un consumo più consapevole e sostenibile, riscoprendo il valore delle cose oltre il loro utilizzo immediato.

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