Il generale Igor Kirillov, a capo delle truppe russe di difesa nucleare, biologica e chimica, è stato ucciso ieri a Mosca in un attentato in cui ha perso la vita anche il suo vice. Immagini riprese dalla telecamera a bordo di una automobile e ripubblicati sui media mostrano i due che stanno uscendo da un edificio quando l’ordigno, che sarebbe stato collocato su un monopattino, esplode travolgendoli. L’attentato è stato rivendicato da Kiev. La potenza ammonterebbe a oltre un chilogrammo di esplosivo Tnt secondo quanto riportano le forze dell’ordine. Igor Kirillov era stato incriminato lunedì in contumacia da un tribunale ucraino come ”responsabile dell’uso massiccio di armi chimiche proibite in Ucraina”, e sanzionato a ottobre dal governo britannico per lo stesso motivo. Un’accusa che Mosca ha sempre respinto come ”assurda”.
La reazione del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev non si è fatta attendere: l’Ucraina, ha detto, dovrà affrontare un’imminente vendetta. “Rendendosi conto dell’inevitabilità della sua sconfitta militare, Kiev lancia attacchi codardi e spregevoli in città pacifiche”, ha affermato Medvedev.
Tusk: “Kiev non ha ragione di cedere”
In una conferenza stampa con il presidente ucraino Volodymyr Zelenski, il primo ministro polacco Donald Tusk ha lanciato un appello “dal cuore” a tutti i leader del mondo occidentale: “Dobbiamo tutti, senza eccezioni, sostenere l’Ucraina in questo momento più che mai per la pace che tutti stiamo aspettando – nessuno vuole la pace più dell’Ucraina, lo sappiamo, e nell’Ue nessuno vuole la pace più della Polonia, per ragioni simili”. Il Primo ministro polacco ha sottolineato che “questa pace sarà possibile quando sarà giusta, e sarà giusta quando l’intero mondo occidentale concentrerà i suoi sforzi su di essa. Smettetela di speculare, da qualsiasi capitale del mondo, sulla possibile sconfitta dell’Ucraina, non ha nulla a che fare con i fatti”, ha detto Tusk. Perciò, ha concluso, “L’Ucraina non ha ragione di cedere. L’Ucraina è la vittima dell’aggressione. È la Russia che deve tornare in sé e sono certo che l’Ucraina prenderà parte – e deve farlo – a tutti i colloqui riguardanti il suo futuro. Da parte nostra ci assicureremo soprattutto che nessuno di questi colloqui porti a decisioni ingiuste”. In questa prospettiva, ha aggiunto Tusk, i Paesi occidentali devono fare tutto il possibile per garantire che l’Ucraina emerga dalla guerra con garanzie di sicurezza per il futuro, e ha assicurato che la Polonia farà tutto ciò che è in suo potere per rendere l’adesione dell’Ucraina alla NATO una possibilità reale.
Zelensky “rafforzare l’Ucraina sul campo di battaglia”
Da parte sua anche Zelensky ha esortato gli alleati occidentali a “rafforzare urgentemente l’Ucraina sul campo di battaglia”, dato che le forze di Kiev si stanno ritirando. “La cosa principale che ci unirà” all’incontro di giovedì con gli europei a Bruxelles “è determinare come rafforzare urgentemente l’Ucraina sul campo di battaglia, politicamente e geopoliticamente”, ha dichiarato. In altri termini, la questione del dispiegamento di truppe di pace straniere in Ucraina potrebbe essere sollevata, ha affermato Zelensky, in occasione della riunione a Bruxelles prevista per oggi con i leader di Germania, Francia, Polonia e NATO.
Il Regno Unito sanziona 20 navi della “flotta ombra” che trasportano petrolio russo
Sulla scia delle petroliere russe sventrare da una tempesta due giorni fa, la Gran Bretagna ha sanzionato 20 navi che, a suo dire, trasportavano petrolio russo illegale. “Mentre i proventi petroliferi del presidente russo Vladimir Putin continuano ad alimentare i fuochi della sua guerra illegale, le famiglie ucraine stanno sopportando notti fredde e buie, spesso senza riscaldamento, luce o elettricità, bersagliate dagli implacabili attacchi missilistici della Russia”, ha dichiarato il primo ministro britannico Keir Starmer. “Queste sanzioni aggiungeranno ulteriore pressione alla stentata economia di guerra di Putin”.