giovedì, 9 Gennaio, 2025
Economia

Misery Index Confcommercio: l’indice di disagio sociale ai minimi storici

A ottobre 2024, l’indice di disagio sociale (MIC) elaborato da Confcommercio si è confermato al minimo storico di 8,8, già raggiunto a settembre. Il dato rappresenta una sintesi tra una lieve ripresa dell’inflazione per beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto, salita all’1,0% (dallo 0,5% del mese precedente), e un’ulteriore contrazione del tasso di disoccupazione estesa, che scende al 6,4%. Nonostante l’attuale stabilità, il quadro macroeconomico lascia emergere segnali di preoccupazione per i prossimi mesi, tra possibili rallentamenti sul mercato del lavoro e il rischio di un incremento dei prezzi che potrebbe incidere sui consumi delle famiglie. A ottobre si sono registrati 47mila occupati in più rispetto al mese precedente, accompagnati da una riduzione di 58mila persone in cerca di lavoro, portando il tasso di disoccupazione ufficiale al 5,8%, il livello più basso dall’aprile 2007. Tuttavia, il dato nasconde una crescita preoccupante degli inattivi, aumentati di 28mila unità su base mensile e di 378mila su base annua. In particolare, l’abbandono del mercato del lavoro coinvolge in misura maggiore le donne (+233mila su base annua) e le fasce d’età tra i 15-24 anni (+173mila) e i 35-49 anni (+155mila). Questo fenomeno solleva interrogativi sul futuro della partecipazione attiva alla forza lavoro e sulla sostenibilità del trend positivo osservato finora.

Inflazione in risalita

L’inflazione dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto, dopo aver toccato il minimo a settembre, è risalita all’1,0% ad ottobre. Le stime preliminari per novembre indicano un ulteriore incremento al 1,4% su base annua. Questa tendenza, sebbene moderata, potrebbe condizionare i comportamenti di consumo delle famiglie, ostacolando il ritorno a livelli di spesa più favorevoli. Nel terzo trimestre 2024, i dati ufficiali hanno mostrato segnali incoraggianti di ripresa nei consumi, ma l’aumento dei prezzi potrebbe invertire questa dinamica, soprattutto se accompagnato da una stagnazione o un deterioramento del mercato del lavoro.

Timori per il futuro

Nonostante i dati del MIC siano attualmente positivi, la Confcommercio evidenzia la fragilità del contesto economico. Le difficoltà del settore manifatturiero e la crescita contenuta dell’economia pongono rischi significativi per il 2025. La combinazione di un rallentamento dell’occupazione e ulteriori rialzi dei prezzi potrebbe infatti aggravare il disagio sociale, incidendo sul benessere delle famiglie e sulle loro capacità di spesa.

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