E’ salito a 222, di cui 213 nella regione orientale di Valencia, il numero delle vittime dell’alluvione in Spagna. Le inondazioni improvvise, causate da forti piogge nella Spagna orientale, hanno devastato il territorio in pochi minuti. “Stiamo affrontando una situazione molto difficile – ha dichiarato Ángel Víctor Torres, ministro spagnolo delle politiche territoriali – Non poter fornire un numero preciso di dispersi sottolinea la gravità della tragedia”. Ulteriori piogge sono previste nelle aree colpite e più a nord lungo la costa mediterranea, dove la regione della Catalogna, nei pressi di Tarragona, è in allerta rossa. La nave “Galicia” della marina spagnola è giunta al porto di Valencia con 100 marines, elicotteri e camion carichi di cibo e acqua per sostenere le operazioni di soccorso. Migliaia di volontari stanno rimuovendo fango e detriti che ancora coprono case, strade e vie, affrontando nel contempo carenze di acqua potabile e beni essenziali. Le tempeste hanno colpito i bacini dei fiumi Magro e Turia, e nel letto del fiume Poyo hanno generato muri d’acqua che hanno superato gli argini. Secondo il servizio meteorologico nazionale spagnolo, a Chiva è caduta più pioggia in otto ore che nei 20 mesi precedenti, definendo il fenomeno “straordinario”. Gli avvisi inviati sui cellulari per allertare della gravità dell’inondazione sono arrivati troppo tardi per molti, già in viaggio o bloccati in zone basse e garage sotterranei. Gli scienziati attribuiscono l’evento a due fattori legati al cambiamento climatico: l’aria più calda trattiene e scarica più pioggia, e possibili alterazioni nella corrente a getto. Il sistema di tempesta a bassa pressione, bloccato da una corrente a getto anomala, ha scaricato pioggia sulla regione. In Spagna, fenomeni simili sono chiamati DANA. Inoltre, la temperatura del Mar Mediterraneo ha raggiunto livelli record a metà agosto.