Con un discorso che non ha lasciato spazio a fraintendimenti, il Presidente della Camera Lorenzo Fontana ha inaugurato ieri gli ‘Stati generali della salute e sicurezza sul lavoro’, organizzati per la prima volta presso all’interno della Sala della Regina a Montecitorio (in programma fino a domani). Alla presenza tra gli altri del Capo dello Stato Sergio Mattarella, Fontana ha espresso solidarietà e vicinanza alle famiglie dei lavoratori che hanno perso la vita o sacrificato la salute per garantire un futuro ai propri cari. Il Presidente della Camera ha definito la situazione delle morti sul lavoro e degli infortuni come “indegna per un Paese civile”, ribadendo che il diritto alla sicurezza è un inalienabile diritto umano. Le parole di Fontana sono giunte in un momento drammatico: le statistiche Inail riferiscono un aumento delle denunce di infortunio mortale e malattia professionale nei primi otto mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. “È inaccettabile che ancora oggi si possa morire o subire gravi menomazioni nello svolgimento del proprio lavoro”, ha dichiarato, spiegando che la protezione dei lavoratori richiede non solo normative aggiornate, ma anche una rigorosa applicazione delle stesse. La sicurezza dei lavoratori non può essere compromessa, e spetta al Parlamento adottare politiche avanzate per contrastare questo fenomeno devastante.
Tra le recenti iniziative legislative, Fontana ha ricordato le nuove disposizioni normative per rafforzare il sistema dei controlli ispettivi e estendere la tutela assicurativa a studenti e personale scolastico, un passo importante, ma non sufficiente per garantire sicurezza effettiva. Secondo il Presidente della Camera, la causa principale degli incidenti rimane infatti “l’inosservanza delle regole”. Da qui la necessità di intensificare i controlli e assicurare il rispetto delle norme vigenti. Fontana ha ringraziato la Commissione d’inchiesta, presieduta dall’Onorevole Gribaudo, per il lavoro svolto, mirato ad accertare le responsabilità e migliorare l’efficacia del sistema protettivo.
Prevenzione dalla scuola
Oltre alle misure normative e ai controlli, Fontana ha evidenziato l’importanza di una cultura della prevenzione che deve diffondersi in modo capillare, partendo “dai banchi di scuola”. Educare i giovani sui diritti, doveri e tutele del lavoratore è, secondo Fontana, una delle chiavi per spezzare la catena delle “morti bianche” e degli incidenti sul lavoro. Ha esortato tutti gli attori coinvolti – datori di lavoro, lavoratori e associazioni di categoria – a lavorare insieme per creare un ambiente sicuro e rispettoso della vita umana.
Priorità imprescindibile
A Palazzo Montecitorio presente anche la Ministra del Lavoro Marina Calderone che ha sùbito messo in chiaro che “la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro è una priorità imprescindibile”, facendo presente come questo impegno si rifaccia ai principi sanciti dagli articoli 232 e 41 della Costituzione, che garantiscono la protezione della persona umana nella sua integrità psicofisica, riconoscendo la sicurezza come diritto assoluto e incondizionato. La Ministra ha evidenziato come la sicurezza nei luoghi di lavoro non sia solo un obbligo legale, ma un valore essenziale per la dignità e la solidarietà di tutta la collettività, aggiungendo che la sicurezza sul lavoro rappresenta “una dimensione essenziale di quella solidarietà che ci unisce come Paese. Ogni incidente sul lavoro è una tragedia che non colpisce solo il singolo individuo, ma si ripercuote su famiglie, colleghi e sull’intera società, lasciando una ferita profonda nel tessuto sociale”.
Impegno costante
A prendere la parola all’interno della Camera è stata poi la Presidente della Commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro Chiara Gribaudo: “Siamo qui per prenderci un impegno che deve essere costante e che riguarda ciascuno di noi”, ha esordito, riflettendo la volontà di agire concretamente e in modo continuativo per migliorare le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro in Italia, sottolineando che quanto fatto finora non è sufficiente. Gribaudo ha ricordato con amarezza i dati allarmanti del 2024, che segnano una crescita nel numero di infortuni, malattie professionali e morti sul lavoro: “Ogni giorno, in Italia, persone che vanno a lavorare rimangono vittime di incidenti”. Per Gribaudo, gli ‘Stati generali della salute e sicurezza sul lavoro’rappresentano un’occasione per ribadire l’intenzione di non arrendersi di fronte a questa tragica realtà: “Ecco il senso più profondo degli Stati Generali: non ci vogliamo arrendere a tutto questo”. La Presidente ha quindi riconosciuto l’importanza di normative adeguate, ma ha insistito sul fatto che le leggi da sole non sono sufficienti. Ciò che manca, secondo la Gribaudo, è un impegno comune e diffuso che coinvolga tutti i livelli della società. Ha citato l’appello di Mattarella (a proposito, oggi il Presidente al Quirinale nominerà nuovi 25 Alfieri del Lavoro), che ha più volte ricordato la necessità di una responsabilità collettiva per prevenire incidenti e garantire ambienti di lavoro sicuri: “Serve soprattutto quell’impegno comune, collettivo e diffuso”, invitando infine tutti a collaborare per creare una cultura della sicurezza radicata e consapevole.