Su richiesta della Regione Lazio, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro ha presentato il rapporto Il valore sociale del caregiver, una prima ricognizione sul profilo e la quantificazione delle persone che si occupano della cura dei propri familiari malati, disabili o anziani non autosufficienti. Lo studio, realizzato in collaborazione con il Censis e curato da un gruppo di consiglieri del Cnel, è stato presentato durante la 1ª Giornata del caregiver e dell’inclusione sociale, organizzata dalla Regione Lazio. Il presidente del Cnel, Renato Brunetta, ha evidenziato l’importanza del rapporto per comprendere e affrontare una realtà complessa che coinvolge oltre 7 milioni di persone in Italia: “Il carico dell’assistenza familiare ricade spesso su una sola persona, con conseguenze sul lavoro e la qualità della vita”, ha dichiarato Brunetta, aggiungendo che l’assistenza ai familiari è spesso un fattore di rischio di impoverimento e stress per i caregiver. “Questo rapporto fornisce dati essenziali per sviluppare politiche sociali che valorizzino il ruolo dei caregiver e riconoscano i loro bisogni e aspettative”.
Il Consigliere Cnel Alessandro Geria ha sottolineato come i caregiver rappresentino una “moltitudine operosa e silenziosa”, ancora poco visibile nel dibattito pubblico e nelle politiche sociali. In Italia, il 23,4% delle persone tra i 16 e i 74 anni svolge un ruolo di cura familiare, un dato superiore alla media europea. La maggior parte dei caregiver è impegnata per più di 40 ore a settimana, soprattutto quando si tratta di malattie come l’Alzheimer o lo spettro autistico, con carichi che spesso durano oltre cinque anni. “La necessità di conciliare il lavoro con le responsabilità di cura è un problema crescente, accentuato dall’0invecchiamento della popolazione”, ha spiegato Geria.
Comprendere il fenomeno
Fiovo Bitti, altro Consigliere Cnel, ha evidenziato la necessità di comprendere a fondo il fenomeno per migliorare gli interventi e ottimizzare l’impiego delle risorse. Nel Lazio, i permessi retribuiti erogati dall’Inps ai sensi della legge 104/1992 hanno coinvolto circa 95mila lavoratori nel 2022, il 98,5% dei quali titolari di contratto a tempo indeterminato. Bitti ha inoltre sottolineato che oltre la metà delle famiglie con disabili presenta un reddito Isee inferiore a 9mila euro, a testimonianza della diffusa difficoltà economica. Massimiliano Maselli, Assessore ai Servizi sociali della Regione Lazio, ha ricordato l’importanza di sostenere i caregiver con strumenti adeguati, come previsto dalla recente legge regionale numero 5/2024. “I caregiver svolgono un lavoro straordinario, spesso invisibile e non retribuito, ed è nostro dovere fornire loro il supporto necessario per evitare che l’assistenza diventi un ostacolo alla loro vita professionale o educativa”. La 1ª Giornata del caregiver ha rappresentato un momento cruciale per riconoscere il ruolo fondamentale di queste persone e valorizzare le iniziative regionali in tema di inclusione sociale.
Il rapporto del Cnel evidenzia che oltre 7 milioni di italiani svolgono il ruolo di caregiver, con una prevalenza di donne (58%) di età compresa tra i 45 e i 64 anni. Il 56% dei caregiver è occupato, ma un terzo di essi dedica oltre 20 ore settimanali alla cura, con difficoltà crescenti nel bilanciare lavoro e assistenza. La condizione di povertà è un’altra sfida significativa: un quinto dei nuclei percettori di Reddito di cittadinanza include persone con disabilità, e il 50% dei nuclei familiari con disabili dichiara un reddito Isee inferiore a 9mila euro.