L’obiettivo per il 2024 resta confermato: crescita del Prodotto interno lordo dell’1%, tagliando la spesa e chiedendo un sacrificio alle imprese e al settore della Difesa. È il sunto di quanto detto ieri dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervistato da Bloomberg a margine di un evento a Milano. Per prima cosa, ha spiegato che in merito alla previsione del Pil la previsione si è dimostrata “affidabile” e che l’andamento attuale della finanza italiana conferma tali aspettative. I dati attuali dell’Istat, secondo Giorgetti, confermeranno a breve queste stime. Anche se la crescita non dovesse raggiungere esattamente l’1%, “sarà molto, molto prossimo a quel risultato”, ha assicurato, che nel contempo ha fatto presente di come debba essere chiaro il fatto che “la situazione internazionale condizionerà l’economia mondiale e anche il nostro Paese, così come l’economia tedesca”. Insomma, non bisogna dare nulla per scontato in un momento storico che vede, come risaputo, fortissime tensioni geopolitiche a causa dei conflitti in Medioriente e Ucraina.
Il Ministro ha riconosciuto le difficoltà che il settore manifatturiero sta attraversando, ma ha evidenziato come queste siano “più che compensate dai servizi”, settore che continua a trainare la crescita economica.
Finanza pubblica
Sulla finanza pubblica, Giorgetti ha parlato dei progressi nel mantenere sotto controllo il deficit, evidenziando che l’obiettivo iniziale del 4,3% è stato rivisto in meglio, con un risultato finale del 3,8%. “Stiamo dimostrando che non solo rispettiamo gli obiettivi che ci siamo dati, ma facciamo addirittura meglio. Ritengo che la credibilità sia fondamentale. Questo governo deve dare un messaggio di credibilità e quello che promettiamo lo facciamo”, sottolineando quindi l’importanza di mantenere un atteggiamento “prudente, serio e responsabile”.
Tassazione delle imprese
Giorgetti ha affrontato anche il tema della tassazione delle imprese, chiarendo che “le aziende non fanno beneficenza” e che la guida del governo resta l’articolo 53 della Costituzione, secondo il quale tutti devono contribuire alle necessità della nazione in base alle proprie possibilità.
Il titolare del dicastero dell’Economia ha ribadito l’impegno a ridurre il deficit sotto il 3% entro il 2026 e ha precisato che la Legge di bilancio chiederà sacrifici a tutti i settori, dalle piccole imprese alla Pubblica amministrazione, che dovrà migliorare l’efficienza. Non si tratta, ha spiegato, di tassare gli extraprofitti, ma di “tassare i profitti di chi li ha fatti”. Questo sforzo, secondo Giorgetti, riguarda l’intero sistema Paese, e richiederà una riduzione della spesa pubblica accompagnata da interventi sulle entrate.
Privatizzazioni
Sul fronte delle privatizzazioni, Giorgetti ha confermato che il governo sta lavorando a diverse operazioni. “Avremo un autunno-inverno particolarmente denso”, annunciando la vendita di una nuova tranche di Poste e di un’altra quota di Monte dei Paschi di Siena entro la fine dell’anno. Il Ministro ha spiegato che questo programma di privatizzazioni rientra in una logica di “razionalizzazione” dell’intervento statale, citando anche il caso di Tim e la nascita di Netco, oltre all’operazione Sparkle, come esempi di una maggiore efficienza nel rapporto tra Stato e privati.
Giorgetti ha inoltre sottolineato che il settore della Difesa sarà chiamato a dare un contributo maggiore, avendo beneficiato di utili superiori in un contesto di mercato favorevole: “L’industria della difesa sta andando particolarmente bene a causa del contesto geopolitico”, ha spiegato, anticipando che questo settore sarà coinvolto nei sacrifici previsti dalla manovra. “Alla fine troveremo un equilibrio”, ha concluso il Ministro, convinto che la Legge di Bilancio riuscirà a conciliare gli interessi di tutti, pur richiedendo uno sforzo collettivo.