giovedì, 19 Settembre, 2024
Attualità

Cannabis light. Coldiretti: cambiare la stretta sulla produzione. Imprese ora in gravi difficoltà

La Confederazione: il blocco danneggia le aziende

La stretta sulla cannabis light blocca anche l’esportazione verso i mercati esteri. È un’altra conseguenza segnalata dalla Coldiretti per effetto dell’emendamento al Ddl Sicurezza, approvato nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera che prevede la stretta sulla cannabis light. Un prodotto secondo la scelta della maggioranza di governo, equiparato a quella non light.

Un comparto a rischio

La decisione contestata subito dalle Associazioni di categoria dell’agricoltura, per la Coldiretti mette a rischio la sopravvivenza di un intero comparto impegnato in una coltivazione dove sono stati fatti investimenti significativi. “Per questo”, sollecita la Confederazione, “chiediamo la modifiche di un emendamento che danneggia pesantemente le aziende agricole. Di fatto l’infiorescenza della canapa rappresenta una parte fondamentale del valore aggiunto della pianta, e vietarne la raccolta e l’essicazione rischia di far crollare un intero settore dove sono impegnati tanti giovani agricoltori.

Aziende non più competitive

Coldiretti, sottolinea in una nota, “aveva espresso più volte la necessità di tutele per gli agricoltori che producono canapa in piena legalità, come pure riconosciuto dalla normativa europea, anche per rispondere a mercati come quelli della nutriceutica, della cosmetica, dell’industria o dell’arredo”. “L’emendamento”, osserva ancora la Confederazione, “che, come detto, toglie la possibilità di raccogliere, utilizzare ed essiccare l’infiorescenza, blocca anche le esportazioni verso i mercati esteri che rappresentano una grossa fetta del nostro mercato tagliando le aziende italiane completamente fuori dalla competizione a livello europeo”.

Italia ex primo produttore

Secondo i calcoli della Confederazione ora si mette a rischio un settore produttivo che conta migliaia di persone impiegate e circa 4mila ettari coltivati. Coldiretti ricorda, infine, che fino agli anni ‘40 la canapa era più che familiare in Italia, tanto che il Belpaese con quasi 100mila ettari era il secondo maggior produttore al mondo dietro soltanto all’Unione Sovietica, poi il declino per la progressiva industrializzazione e l’avvento del “boom economico” che ha imposto sul mercato le fibre sintetiche.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Big Tech in crisi. Silicon Valley metta l’uomo al centro dell’impresa   

Luca Sabia

Villaggio Coldiretti. Prandini: per i primati dell’agricoltura tutti i leader presenti a Milano

Marco Santarelli

Pino Granata. Amarcord del fotogiornalismo

Giacomo Palermo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.