lunedì, 25 Novembre, 2024
Esteri

Netanyahu a Washington: America e Israele sono unite, oggi, domani e sempre

Per l’Ue l’occupazione della Cisgiordania è illegale. Due ostaggi nelle mani di Hamas sono morti

Il primo ministro Benjamin Netanyahu in partenza per Washington, vedrà anche il possibile candidato democratico Harris e il leader repubblicano Trump. Prima di partire il premier israeliano ha riaffermato che il rapporto con gli USA è strategico. “I nemici sappiano che America e Israele sono unite, oggi, domani e sempre”.

La morte di due ostaggi

Dopo aver ottenuto nuove informazioni di intelligence, l’esercito israeliano ha confermato la morte di due ostaggi prigionieri di Hamas. Si tratta di Alex Dancyg,75 anni, e Yagev Buchshtav,35 anni. Si ritiene che i due fossero detenuti insieme a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, e che siano morti diversi mesi fa. L’esercito israeliano non ha fornito dettagli sulle circostanze della loro morte, sottolineando che un’indagine è in corso. Si sta indagando sulla possibilità che siano stati uccisi dal fuoco dell’esercito stesso. Dancyg e Buchshtav furono rapiti dai miliziani di Hamas dai kibbutz Nir Oz e Nirim durante l’assalto del 7 ottobre. A marzo Hamas aveva affermato che Buchshtav era morto per mancanza di cibo e medicine e che Dancyg era stato ucciso dalle bombe israeliane. Tra le 116 persone tenute prigioniere nella Striscia e non liberate negli scambi dello scorso novembre, a oggi sono state confermati 44 decessi: sono dunque non più di 72 quelle ancora in vita, nove mesi e mezzo dopo gli attacchi del 7 ottobre.

La madre di ostaggio

Shelly Shem Tov, la madre dell’ostaggio Omer Shem Tov, ha deciso all’ultimo minuto di unirsi al viaggio del primo ministro Benjamin Netanyahu a Washington. Lo scrive Ynet News. “Per 290 giorni non ho lasciato i confini del Paese, aspetto il momento in cui riceverò la telefonata di Omer mentre torna a casa”, ha affermato la donna, aggiungendo: “Nove mesi di attesa che mi venga restituito, questa volta ho deciso di agire. Ascolto sempre il mio istinto, Omer non è più attaccato da un cordone ombelicale ma lo sento e lui mi invita ad agire. Sto volando per riportare a casa il mio Omer. Sto volando per gridare il mio pianto e quello di tutte le famiglie degli ostaggi. È tempo di firmare l’accordo per riportarli a casa”

Cisgiordania occupazione illegale

“Sul Medioriente la grande novità è il parere consultivo emesso dalla Corte internazionale di giustizia (ICJ), venerdì. Stanno affermando chiaramente la posizione che l’Unione europea ha sempre sostenuto; che l’occupazione della Cisgiordania – i territori palestinesi in Cisgiordania – è completamente illegale e deve cessare”. Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Affari Esteri. “E’ un parere consultivo, ma è la Corte internazionale di giustizia, il più alto organo legale delle Nazioni Unite, con un messaggio molto chiaro. Hanno affermato: ‘Questo è illegale, deve cessare. Israele deve ritirare i suoi insediamenti’. La risposta del governo israeliano – di Netanyahu – è arrivata immediatamente dicendo: ‘No, questa è la nostra terra; ragioni storiche’. Bene, puoi interpretare la storia come vuoi, ma stiamo parlando di diritto internazionale. E rispetterai il diritto internazionale. Affermeremo, ogni giorno, che stiamo rispettando il diritto internazionale”, ha rimarcato. “Dobbiamo discutere cosa fare ora. Quali sono le conseguenze di questo parere della Corte, come l’Unione europea prenderà questo parere all’interno della nostra politica rispetto al Medioriente. Non si tratta di mettere da una parte la storia e dall’altra il diritto internazionale. Purtroppo, non c’è mai stata una discrepanza così grande tra il diritto internazionale e la realtà sul campo”.

Difesa israeliano attacca convoglio umanitario

Uno dei convogli delle Nazioni Unite diretto verso Gaza City ha riportato danni dopo essere stato colpito dalle forze israeliane di difesa (Idf). Lo riporta The Times of Israel. Il direttore generale dell’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini, ha riferito che il convoglio era formato da automobili dotate di contrassegno. “Un veicolo è stato raggiunto da cinque proiettili mentre aspettava subito prima di un checkpoint delle Forze israeliane a sud di Wadi Gaza”, scrive Lazzarini su X. “L’auto è stata gravemente danneggiata, ha abbandonato il convoglio. Le squadre si sono ricomposte e hanno finalmente raggiunto Gaza City”. Lazzarini ha sottolineato che il convoglio era stato coordinato e approvato dalle autorità israeliane e che “gli autori devono essere ritenuti responsabili”. L’attacco non ha provocato feriti ma i membri del team delle Nazioni Unite, dotati di giubbotto dell’Onu, hanno dovuto “abbassarsi e mettersi al riparo”. L’Idf non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

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