In Emilia-Romagna si andrà al voto il 17 e 18 novembre. A dirlo è la Presidente facente funzioni della Regione Irene Priolo, dopo l’incontro con il Presidente della Corte d’Appello di Bologna Oliviero Drigani. I cittadini emiliano-romagnoli dovranno scegliere la nuova guida per la regione dopo che il Governatore Stefano Bonaccini ha rassegnato le dimissioni una volta eletto europarlamentare nelle scorse elezioni europee.
Le parole della Priolo
“A partire da questa settimana – ha affermato Priolo – gli uffici della Regione Emilia-Romagna formalizzeranno la domanda per la data indicata, e attendiamo la risposta della Corte d’Appello di Bologna nelle prossime settimane, tenendo conto anche della pausa estiva. La prima data utile che abbiamo condiviso è quella di domenica 17 e lunedì 18 novembre, in quanto risulta la più funzionale – ha proseguito la Presidente facente funzioni della Regione – sia per la Regione che per la Corte d’Appello, garantendo operazioni rapide ed efficienti. Pur avendo una finestra temporale fino al 12 dicembre, abbiamo cercato di anticipare il più possibile. Tutte le forze politiche sono state già contattate – ha concluso – tramite i capigruppo dell’Assemblea legislativa e la presidente Emma Petitti”.
I primi candidati
Tra i partiti iniziano a sorgere già i primi nomi per le candidature. Fino ad ora le uniche due che sembrano certe sono quelle di Michele De Pascale e quella di Elena Ugolini. Il 39enne De Pascale, sindaco di Ravenna, ha avuto già l’endorsement da alcuni nomi di spicco del centrosinistra tra cui Vincenzo Colla, assessore regionale al Lavoro, dal sindaco di Bologna Matteo Lepore e dagli ex Presidenti della Regione Pierluigi Bersani, Vasco Errani e Stefano Bonaccini. Dall’altra parte Elena Ugolini, direttrice dell’istituto scolastico Malpighi di Bologna, ex sottosegretaria del governo Monti, spera che il Pd, come altre forze politiche, possa appoggiare la sua candidatura che rimane ‘civica’, che punta soprattutto, secondo le sue parole, a riportare la soglia dei votanti sopra l’asta del 50% e sottolineando quanto sia necessario un “cambio di paradigma rispetto alle forze politiche che hanno governato in Regione negli ultimi cinquant’anni”.