In un contesto in cui le Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST) stanno mostrando un progressivo aumento, la 16esima edizione della conferenza ICAR (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research) ha messo in luce una preoccupante crescita dei casi, con particolare attenzione rivolta ai giovani.
L’incontro, tenutosi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha evidenziato una tendenza in crescita delle Malattie sessuali come la clamidia, la gonorrea e la sifilide. Tra queste, soprattutto la gonorrea ha visto un incremento del 50%, portando a circa 1200 casi segnalati nel 2022 rispetto ai 820 dell’anno precedente. Allo stesso modo, i casi di sifilide sono passati da 580 a 700, registrando un aumento del 20% secondo i primi dati dei sistemi di sorveglianza sentinella delle Ist coordinati dal Centro Operativo Aids dell’ISS (che non raccoglie i dati di tutti i casi di Ist in Italia, ma solo una “punta dell’iceberg”).
Scarsa informazione e consapevolezza
Nel corso dell’Icar, Barbara Suligoi, direttrice COA (Centro Operativo AIDS dell’ISS), ha spiegato che ciò non è solo attribuibile alla maggiore socializzazione post-Covid, ma rappresenta un problema già presente nel 2019, con un significativo aumento negli ultimi anni. In particolare, le ragazze sotto i 25 anni risultano essere le più colpite, con una prevalenza della clamidia del 7%. A contribuire a questo allarme IST tra i giovani, come spiegato da Suligoi, vi sono diversi fattori, tra cui la mancanza di informazioni accurate sulle IST diffuse nella popolazione generale e la scarsa consapevolezza riguardo ai controlli necessari. In particolare, “l’uso di fonti informative poco affidabili sul web e comportamenti a rischio durante momenti di socialità sono ulteriori cause identificate da esperti del settore”.
Percorsi chiari per i giovani
“Questi elementi avviano un circuito di non consapevolezza, che aumenta esponenzialmente nei momenti di socialità, in cui si abbassa la soglia della prudenza – ha detto Barbara Suligoi – con la perdita delle inibizioni e delle protezioni”. Inoltre, ha aggiunto l’esperta: “Alcuni ragazzi fanno uso di droghe o di chemsex, ma, considerando queste attività occasionali, non le ritengono, erroneamente, situazioni di rischio. Servirebbe quindi una maggiore informazione, un’educazione all’affettività a livello scolastico, percorsi chiari sul territorio per chi abbia bisogno di una consulenza tempestiva in caso di sospetto di aver contratto una IST”.
I sintomi più comuni
Inoltre, è stato sottolineato che la sintomatologia delle Ist può essere varia e spesso asintomatica, rendendo difficile il riconoscimento precoce e la prevenzione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità elenca sintomi comuni come secrezioni anomale, dolore pelvico, prurito e lesioni nei genitali, che possono passare inosservati o essere trascurati. Per contrastare questa tendenza in crescita, la prevenzione risulta fondamentale: dall’astensione da rapporti sessuali a rischio fino alle vaccinazioni contro virus come l’HPV. Evitare droghe, abusi di alcol e condividere oggetti che possano trasmettere le IST sono passaggi chiave per proteggere la salute sessuale e limitare la diffusione di queste patologie.