Probabilmente le campagne elettorali, europea e americana, hanno qualche responsabilità nell’escalation verbale tra leader occidentali e russi. Nonostante il Presidente Putin abbia confermato che non ha nessuna intenzione di dichiarare guerra alla Nato, il Presidente Biden ha voluto provocare dicendo: “lo conosco da 40 anni e da 40 anni mi preoccupa. Non è una persona perbene, è un dittatore e sta lottando per assicurarsi di tenere insieme il suo Paese pur continuando a portare avanti questo assalto” all’Ucraina. Poi lo stesso Biden ha precisato che “le nostre armi non saranno usate per colpire Mosca o il Cremlino“. Gli armamenti americani inviati a Kiev “sono autorizzate a essere usate vicino al confine. Non stiamo autorizzando a colpire 200 miglia all’interno della Russia”. Insomma una pesantissima guerra di parole, tra l’altro, nel giorno del D-Day che ricorda lo sbarco degli Alleati in Normandia durante la seconda guerra mondiale.
Biden: saldi al fianco dell’Ucraina
In Francia, Biden, alla commemorazione ha collegato gli eventi di allora e di oggi: “noi conosciamo le oscure forze contro le quali questi eroi hanno combattuto 80 anni fa. Non scompaiono mai, l’aggressione, l’avidità, il desiderio di dominare, controllare, cambiare con la forza i confini. Queste sono perenni, e la lotta tra dittatura e libertà non ha fine”. In questo senso “gli ucraini stanno combattendo con coraggio straordinario, grandi sofferenze e perdite ma non arretreranno mai. Gli Stati Uniti, la Nato e una coalizione di oltre 50 Paesi sono saldi al fianco dell’Ucraina, non la lasceremo – ha aggiunto – perché se lo faremo, sarà soggiogata, e la cosa non finirebbe, i vicini dell’Ucraina sarebbero minacciati e tutta l’Europa sarebbe minacciata. Arrenderci ai bulli, piegarci alla dittatura è impensabile”.
Nato: non plausibile attacco da Russia
Gli sforzi diplomatici finiscono nell’ombra con le dichiarazioni roboanti di quasi tutti i leader di grandi e piccole potenze anche se lo stesso capo del Cremlino ritiene l’ipotesi di un attacco russo all’Europa “un’invenzione“ e la stessa Nato non la considera plausibile. Il Presidente russo dice di sapere benissimo che uno scontro frontale con la Nato non è sostenibile per Mosca: “vi siete inventati che la Russia vuole attaccare la Nato – ha detto in una conferenza stampa ai giornalisti esteri -. Siete diventati completamente pazzi? Guardate al nostro potenziale e a quello della Nato, non siamo scemi, la Russia non ha alcuna ambizione imperiale”. Parole alla quale fa eco la Nato: “non vediamo alcun pericolo di un attacco imminente contro qualsiasi alleato Nato. Questa idea che ci sia una sorta di conto alla rovescia verso la prossima guerra è sbagliata. La Nato è qui per evitare che ciò accada, lo facciamo da 75 anni – ha detto il segretario generale Jens Stoltenberg –. La Russia ora è già preoccupata dalla guerra in Ucraina. In realtà hanno spostato molte forze dalle vicinanze della Finlandia e dei Paesi settentrionali verso all’Ucraina”. Ma proprio il Presidente finlandese Alexander Stubb ha dichiarato che “dobbiamo cominciare anche a parlare di pace e di un percorso verso la pace. E ovviamente è ciò che faremo tra poco più di due settimane in Svizzera con il presidente Zelensky e con oltre cento Paesi. Dobbiamo cominciare a cercare un percorso verso il cessate il fuoco e verso la pace”.
Esercitazioni russe ai Caraibi
Infine da segnalare la notizia del Miami Herald, che cita un funzionario anonimo, secondo il quale Mosca sta dispiegando aeri e navi da combattimento per le esercitazioni che si terranno nelle prossime settimana neiCaraibi. L’amministrazione Biden non è comunque preoccupata: “non sono una minaccia agli Stati Uniti” spiega il funzionario americano osservando come le esercitazioni sono una tattica di Mosca per inviare un messaggio dopo che gli Stati Uniti hanno concesso l’autorizzazione all’Ucraina di usare le loro armi per colpire all’interno della Russia.